Festa della Valle d’Aosta, i nuovi Chevaliers de l’Autonomie

22 Febbraio 2019

“Nonostante il periodo difficile, vogliamo ribadire che abbiamo delle cose belle da festeggiare e dei modelli di valdostanità da presentare, che sono l’aspetto bello della Valle d’Aosta”. Così il Presidente della Regione, Antonio Fosson, a margine della conferenza stampa di Giunta ricordando l’appuntamento di domenica con la Festa della Valle d’Aosta.

L’appuntamento, dalle ore 17 nella Sala Maria Ida Viglino, vedrà insigniti oltre ai quattro nuovi Amis, altrettanti Chevaliers de l’Autonomie.

I nuovi Chevalier

Renato Barbagallo
Laureato in giurisprudenza, col massimo dei voti, all’Università di Roma, con tesi sull’autonomia regionale, è stato pubblico impiegato (statale, prima, e regionale, dopo), appartenente alla carriera direttiva, dal 1957 al 1989.

Renato Barbagallo

Membro della Commissione paritetica per l’attuazione dello statuto speciale della Regione Valle d’Aosta fino al 1993 e, nuovamente, dal 2002.
I suoi scritti sono citati nelle più diffuse Enciclopedie giuridiche, nel Commentario della Costituzione Zanichelli- “Il Foro italiano”, nella Storia d’Italia (“Le Regioni dall’Unità a oggi”) di Einaudi, in vari testi di diritto pubblico (in particolare di diritto regimate).
Ha contribuito, per oltre quarant’anni, al lungo percorso di costruzione e di consolidamento dell’autonomia regionale ricoprendo ruoli importanti tra cui quello di Segretario generale della Regione e di membro della Commissione paritetica Stato- Regione.
La profonda conoscenza dell’ordinamento e dell’amministrazione regionali, testimoniata, tra l’altro, dal Suo testo più conosciuto, “La Regione Valle d’Aosta”, ha permesso a generazioni di amministratori, dirigenti e funzionari valdostani di formarsi e di apprendere e prendere coscienza del significato di Autonomia, su cui si fonda il sistema ordinamentale unico regionale.

 

Lorenzo Cosson (Renzino)
Nato a Dolonne, frazione di Courmayeur, nel settembre del 1947, è diventato a 20 anni maestro di sci e sei anni dopo guida alpina. La sua prima
ascensione di grande impegno è il Grand Capucin per la parete Est a 22, ritorna su questa stessa cima nell’inverno del 1975 salendo lungo lo spigolo Nord-Est. Tra le più grandi guide alpine e memoria storica di Courmayeur, Cosson è stato per anni responsabile del Soccorso Alpino
valdostano.

Renzo Cosson

La sua attività ad alto livello abbraccia le grandi catene dell’Asia, dell’Africa e del Sud America. Nella Yosemite Valley, paradiso californiano degli arrampicatori, sale il Capitan lungo il Nose; sulla parete Ovest della Garet el Djenun, nel Sahara algerino, risolve in libera passaggi al limite del possibile (1975).
È nota anche la sua attività fotografica che inizia ufficialmente nel 1983 con la mostra “Renzino Cosson – La montagna incantata” e con il volume “Monte Bianco e dintorni”,edito da Priuli & Verlucca. Il 1989 è l’anno di “Montagne di luce”. Il suo scatto più famoso è quello di Giovanni Paolo II sui ghiacciai del Monte Bianco. Altri due volumi: “Souvenir du Mont Blanc” (1989) e “Monte Bianco” (1992), vedono la luce nelle edizioni d’arte Pheljna, mentre nel giugno del 1995 si inaugura a Torino, Museo Nazionale della Montagna, una sua mostra fotografica, ripetuta nel luglio dello stesso anno nei locali della Torre del lebbroso di Aosta e, a partire dal mese di settembre, al Museo Alpino di Courmayeur. Nel 1999, ancora con l’editore Priuli & Verlucca, collabora all’edizione di “Monte Bianco 360°”.
Nel 2000 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi gli conferisce, a Courmayeur, una importante onorificenza.

 

Fulvio Creux
Ha diretto oltre 60 concerti sinfonici e produzioni liriche con varie orchestre, ha vinto il Concorso Nazionale a Cattedra in Strumentazione per Banda presso i Conservatori italiani (1999). Ha vinto i concorsi nazionali per Esami e Titoli per Direttore della Banda Nazionale della Guardia di Finanza (1982) e per Direttore della Banda Nazionale dell’Esercito Italiano (1995).

Fulvio Creux

Ha diretto con questi gruppi oltre 700 concerti in sale e teatri italiani e all’estero alcuni dei quali sono stati tenuti alla presenza dei Presidenti della Repubblica O. L. Scalfaro, C. A. Ciampi, G. Napolitano e di Sua Santità Giovanni Paolo II (1982/2014). Ha curato varie trasmissioni per le tre reti RAI (Radio) e per la Radio Vaticana.
È stato docente ai Corsi di Perfezionamento di Direzione, per oltre quindici anni, alla Scuola Superiore di Musica “Accademia Musicale Pescarese”.
Ha tenuto corsi in varie Università americane: alla “Southern Mississippi University”, alla “Georgia Tech” di Atlanta e alla “University of Illinois” at Urbana – Champaign. In California ha diretto, primo direttore non americano, la Banda del Presidente degli USA “Pershing’s Own” di Washington.
Molte delle sue composizioni sono state adottate ufficialmente da Istituzioni Pubbliche Italiane e dello Stato del Vaticano: l’Inno della Accademia della Guardia di Finanza; la Marcia d’Ordinanza del Corpo delle Infermiere Volontarie (Crocerossine); la Marcia del Corpo Militare degli Ingegneri; l’Inno del Corpo della Sanità Militare; la Marcia d’Ordinanza dell’Esercito Italiano; la Marcia d’Ordinanza della Gendarmeria Vaticana. Ha orchestrato e interpretato la versione fedele alla partitura autografa dell’Inno Nazionale Italiano, che è inserita, tra i simboli della Repubblica, alla voce “Inno Nazionale” sul sito internet del Quirinale.

 

Don Luigi Maquignaz
Nato a Valtournenche il 24 febbraio 1929, seminarista nel 1940, l’anno dell’entrata in guerra dell’Italia, è studente del ginnasio al momento della Liberazione. Il 1953 è l’anno della sua ordinazione sacerdotale a Friburgo, allievo del Cardinale Charles Journet. E’ stato Vice Parroco a Courmayeur, poi della Cattedrale di Aosta, Parroco a Saint-Pierre, prima di essere nominato Rettore del Seminario maggiore, quindi Parroco a Aymavilles e a Saint-Martin-de-Corléans, ad Aosta. Professore di religione al Liceo Classico di Aosta per molti anni, è stato punto di riferimento religioso e umano per tanti valdostani. Oggi a novant’anni è ancora in attività come Direttore-Economo del Priorato di Saint-Pierre, dove ha scritto la sua biografia “Ho avuto una vita bellissima” che mette al centro l’uomo e la fede.

Don Maquignaz

Prete e alpinista Don Luigi ha raggiunto la cima del Cervino 39 volte, la prima a 16 anni. all’insaputa dei genitori nel 1946. L’ultima volta a 69 anni. Per cinque anni ha avuto anche il privilegio di accompagnare Papa Giovanni Paolo II sulle montagne della Valle d’Aosta durante le sue vacanze a Les Combes di Introd.
Sulla “Gran Becca”, come gli abitanti di Valtournenche chiamano la piramide di roccia che domina la conca del Breuil dai suoi 4478 m di altezza, don Luigi ha anche aperto una nuova via : il Picco Muzio scalato in prima assoluta qualche mese dopo l’ordinazione sacerdotale con il mitico “Carrellino”, soprannome di Luigi Carrel per tanti la più grande guida del Cervino. E nel 1961, don Luigi ha celebrato Messa proprio sulla vetta del Cervino: nella più bella cattedrale del mondo, come l’ha definita Papa Wojtyla. Il Cervino in un certo modo è anche suo. La sua famiglia possiede ancor oggi l’alpeggio più alto, dove ora c’è il rifugio Oriondé Duca degli Abruzzi. Ebbene è consuetudine che chi ha la proprietà più alta, possegga anche la vetta. La montagna per lui è una metafora della vita: impegno, fatica, passione e magia.

 

 

Simone Origone
Originario di Ayas, è fratello maggiore di Ivan Origone, a sua volta sciatore di velocità d’alto livello.
Accostatosi allo sci all’età di 3 anni sotto la guida del padre, si tessera per lo sci club Val d’Ayas, all’età di 16 anni fa parte della squadra regionale valdostana di discesa libera e supergigante; tre anni dopo viene arruolato nella seconda squadra del CS Esercito, venendo però congedato nel giro di 6 mesi a seguito di problemi fisici.

Simone Origone

Nel 2003 inizia a sperimentare lo sci di velocità sulla pista di Les Arcs. Il 6 marzo 2004, entrato a far parte della squadra nazionale italiana, esordisce in Coppa del Mondo sulla pista di Sun Peaks, chiudendo la gara al secondo posto. Quindici giorni dopo, a Breuil Cervinia, coglie la sua prima vittoria.
Negli anni successivi conquista cinque ori e un argento mondiali e 10 Coppe del Mondo. Il 20 aprile 2006, sulla pista di Les Arcs, Simone Origone migliora per la prima volta il record del mondo, raggiungendo i 251,400 km/h. Alzerà ulteriormente il primato tra il 2014 e il 2015, portandolo prima a 252,454 km/h, il 3 aprile 2015 a 252,632 km/h e poi, il 26 marzo 2016 a 252,987 km/h, venendo però battuto pochi minuti dopo dal fratello Ivan.
Il 19 aprile 2007 conquista il suo secondo titolo mondiale, sulla pista svizzera di Verbier, ma subito dopo aver tagliato il traguardo incorre in una caduta che gli procura la frattura di radio e ulna. Affianca all’attività agonistica quelle di guida alpina, maestro di sci, elisoccorritore e alpinista. Il  7 settembre 2007 ha asceso le 20 vette oltre i 4 000 m della catena del Monte Rosa in 12 ore e 40 minuti, e ha concluso l’impresa raggiungendo la cima del Cervino in 17 ore e 40 minuti.

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