Fosson: “Siamo il governo del dialogo. Lasciateci lavorare”

10 Dicembre 2018

“Non è stata un’operazione di palazzo, ma una riflessione politica che ha visto uniti organi di movimenti e gruppi consiliari” dice Patrizia Morelli di Alpe. “Non è vero che questi 18 si sono messi d’accordo per il potere e la spartizione delle poltrone” rilancia Antonio Fosson definendo la sua squadra “il governo del dialogo”. Confronto e dialogo mancato, secondo il presidente in pectore, alla Giunta Spelgatti.

Dopo una partenza a rilento, la seduta straordinaria del Consiglio Valle è entrata nel vivo con la discussione – insieme – della ricostituzione dell’Ufficio di Presidenza e della mozione di sfiducia costruttiva.

“I vecchi si rimettono insieme? I vecchi ritornano giovani se si riscoprono in un bell’accordo e capiscono che si possono superare i personalismi con il dialogo e raggiungere una sintesi per essere utili e risolutivi.  – spiega Fosson – Non siamo politici di professione né opportunisti”.

Fosson difende poi la scelta di rivedere le deleghe assessorili. “Si è basata su una riorganizzazione funzionale dell’amministrazione regionale con lo spostamento di Dipartimenti che nulla va a intaccare sulla rodata azione esistente. Non abbiamo spostato gli uffici, ma previsto un coordinamento tra questi”.

Infine l’appello ai colleghi: “Lasciateci lavorare e giudicateci per quello che faremo”.

Critiche e ironia dalla minoranza

“Assistiamo alla restaurazione, senza la rivoluzione” dice Alberto Bertin di Impegno Civico “Un governo Fosson-La Torre, composto da forze che hanno avuto un arretramento alle elezioni del maggio scorso”

“Un governo minestrone” lo definisce Luciano Mossa del M5S mentre il collega Luigi Vesan parla di “governo di sparizione. Terrete per quattro anni ancora la poltrona per poi sparire”.

Stefano Ferrero di Mouv’ attribuisce invece al presidente in pectore Fosson “la specializzazione honoris causa in ginecologia” per il “parto travagliato”. 

Critiche sono arrivate anche per il programma –  “due paginette molto generiche” (Chiara Minelli)  – e per la revisione delle deleghe “non ci piace il super assessorato che confonde Cultura con Agricoltura” (Daria Pulz).

Per Andrea Manfrin: “Tutte le forze della vecchia politica si sono rimesse insieme per evitare di sparire”. Il capogruppo del Carroccio ha poi svelato: “Se avessimo voluto non staremmo discutendo di certo di una Lega all’opposizione. Non ci siamo voluti piegare ad un accordo con chi ha portato la Valle d’Aosta in questo stato. “

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