Francesco Saverio Marini alla Consulta, critiche da Vda Aperta e Rete Civica
“Marini non va bene a Roma, ma va bene ad Aosta?” E’ la domanda che si pone VdA Aperta in relazione al sostegno da parte di Uv e Pd locale alla candidatura dell’avvocato Francesco Saverio Marini a giudice della Corte Costituzionale. Il nome del consigliere giuridico della Presidente del Consiglio e rappresentante della Valle d’Aosta nella Commissione Paritetica è stato avanzato da Fratelli d’Italia. “A Roma, le opposizioni si oppongono giustamente a questo nominativo. Ad Aosta, invece, il PD locale e l’Union Valdôtaine lo hanno votato e continuano a farsi rappresentare dal consigliere di fiducia della Meloni. – evidenzia ancora Vda Aperta – Tutto questo in contrasto con gli impegni presi con gli elettori della Valle d’Aosta”.
Critiche arrivano anche da Rete Civica per il sostegno di Manes alla candidatura di Marini. “Alle elezioni politiche del settembre 2022 Franco Manes si era candidato alla Camera in contrapposizione alla coalizione di centrodestra ed era stato sostenuto dal Partito Democratico, ma diventato deputato è presto scivolato a destra ed il voto di martedì, in aperta contrapposizione con la posizione del Partito democratico di Schlein (quello valdostano, si sa, è un’altra cosa…), ne è l’ulteriore conferma”.
Nessuna sorpresa, ribadisce Rete Civica ricordando come “già nell’aprile 2023 l’Union Valdôtaine aveva voluto che il prof. Marini, consulente giuridico della Presidente Meloni, venisse designato come rappresentante della Regione nella Commissione Paritetica, di cui poi sarebbe diventato anche Presidente sempre su indicazione della Regione. Una presidenza che non ha dato grandi risultati e che Marini avrebbe dovuto abbandonare una volta diventato giudice costituzionale. E come tale si sarebbe trovato in una posizione di conflitto di interessi, dovendo giudicare leggi per cui è stato consulente (vari Disegni di legge governativi, fra cui quello sul premierato) e su ricorsi (anche affidatigli dalla Regione Valle d’Aosta) di cui è stato redattore. “ltro che “fierté autonomiste”, etica e prestigio delle istituzioni!”