Garderie Apeluna aperta anche nel 2017, il Comune di Aosta a caccia di risorse

14 Luglio 2016

Giorni di lavoro febbrili per l’Assessorato comunale alle Politiche Sociali del Comune di Aosta. Lavoro ed una serie di incontri che vanno in un’unica direzione: trovare i fondi per tenere aperta una delle due Garderie del Capoluogo.

La struttura ‘prescelta’ è l’Apeluna, garderie di via Valli Valdostane al Quartiere Dora, gestita fino a fine 2016 dalla cooperativa La Sorgente. Il motivo di tale scelta è semplice: “Stiamo andando nella direzione di tenere aperta la garderie Apeluna anche per il 2017 – ha spiegato l’assessore Marco Sorbara –, anche perché è in una zona strategica che ci consentirebbe di coprire tutto il territorio di Aosta, offrendo così un servizio migliore alle famiglie”.

Nodo del discorso è il reperimento dei fondi necessari: “Abbiamo incontrato i funzionari – continua Sorbara – e ci stiamo continuamente confrontando in giunta comunale, in questo momento stiamo facendo il riaccertamento dei residui di bilancio per capire quale margine di azione abbiamo”. Il futuro rimane quello – tracciato dalle direttive deliberate dall’amministrazione regionale – di andare verso i nuovi asili nido ‘flessibili’, ma Sorbara non nasconde che la novità è stata accolta freddamente dalle famiglie, lasciando ancora posti vuoti nelle struttre comunali: “La volontà è quella di tener aperta una garderie per il 2017 per poter poi arrivare gradualmente agli asili flessibili di nuova concezione, una novità che forse non è ancora stata ben compresa dai cittadini, ma che permette di offrire i servizi di un nido classico con la possibilità di dare da mangiare e gli orari delle garderie”.

E mentre il prezzo per l’Apeluna è già fatto, approssimativamente 160mila euro da mettere in appalto per il 2017, ancora niente di deciso sui costi diversi tra asili nido comunali: “Dobbiamo ancora valutare le coperture finanziarie che abbiamo – spiega l’assessore – ma soprattutto dobbiamo ancora capire a fondo quali siano i bisogni che esprimono i nuclei familiari”.
 

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