Giulio Fiou lancia Azimut: “Ci sono responsabili nel PD per la svolta a destra dell’UV”

13 Maggio 2010

"Il riposizionamento dell'Union Valdôtaine non è improvviso, ma è iniziato da alcuni anni, e i segnali erano evidenti". Giulio Fiou, assieme a Ruggero Millet, Terenzio Congiu e Carla Micotti, vedova di Demetrio Mafrica, presenta l'associazione Azimut, e sferza gli ex dirigenti DS e quelli attuali del PD: "Nel 2008, l'UV ha abbandonato i DS, ma ci sono responsabili anche tra i dirigenti DS di allora".
"Il PD, nei mesi scorsi – prosegue Fiou – ha adottato un atteggiamento perlomeno molto attendista. Dopo questa fase, si è scelta una soluzione inspiegabile non per le persone scelte, ma perché costruita sul vuoto".

I Democratici, secondo Fiou, non ha scelto "né la continuità, né un forte progetto per il futuro, su cui costruire il futuro della città. Il PD, a causa forse di equilibrismi interni, ha un profilo debole che delude il proprio elettorato e favorisce il disegno UV". L'ex consigliere regionale, che non ha mai aderito al Partito Democratico, ne ha anche per il partito di maggioranza relativa in Regione: "Quella verso destra è una scelta che squalifica la vocazione dell'UV, partito mito dell'autonomismo. Aosta è il primo passo per preparare elettorato unionista riluttante alle future scelte in Regione di alleanza con le destre".

"Le decisioni vengono prese nelle sedi dei partiti, e poi fatte digerire alla gente – prosegue l'ex DS – e la non partecipazione spegne la democrazia". Lo slogan di Azimut, che è aperta a tutte le sensibilità all'interno del centro-sinistra, ma che "potrà accogliere personalità di altre aree", è "Per ritrovare la rotta", e l'intento è di riavvicinare le persone alla politica: la presentazione a dieci giorni dal voto delle elezioni comunali va nella logica di contrastare l'astensionismo.

All'incontro, mercoledì 12 maggio presso il CSV, hanno partecipato tutti i principali dirigenti regionali del PD, a partire dal segretario Donzel. Tra i primi ad aderire al progetto, anche Paolo Momigliano Levi, capolista di "Sinistra per la città" al prossimo appuntamento elettorale, che aderisce al manifesto e allo statuto perché "dopo la svolta a destra dell'UV, mi sarei auspicato un'unione di tutte le sinistre democratiche, per fronteggiare meglio un futuro incerto e dare un'alternativa ai cittadini".

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