Gli sconfitti al Senato: flop di Alpe e Stella Alpina, sorridono comunque Lega e 5 Stelle
Alle elezioni politiche, in Valle d’Aosta, vince soltanto il più votato e i piazzamenti non contano nulla. Ma nonostante non gli sia riuscita la doppietta – la collega Elisa Tripodi è stata eletta alla Camera – Luciano Mossa, candidato dei grillini, si è comunque difeso con i denti finendo sì dietro al riconfermato Albert Lanièce, ma davanti ad avversari sulla carta molto più quotati di lui. Per il candidato del Movimento 5 Stelle, infatti, a fine nottata le schede buone sono state 14.398 per una percentuale che si attesta al 23,25%. “Avevamo un budget ridottissimo per la campagna elettorale – ha raccontato ai nostri microfoni – raccolto grazie alla generosità dei cittadini. Questo risultato è per loro”.
Sconfitta pesante per Luisa Trione che conclude la corsa molto distante dal senatore Lanièce, con 9659 voti (15,59%). In sala stampa la rappresentante di Alpe e Stella Alpina è apparsa alle tre di mattina, così come anche i segretari degli stessi partiti. “E’ una sconfitta pesante sulla quale riflettere – ha dichiarato – evidentemente il nostro messaggio non è passato”.
Pur senza piazzare la zampata vincente, la Lega valdostana può essere senza dubbio soddisfatta del risultato ottenuto dal candidato Paolo Sammaritani che quintuplica il consenso fatto registrare 5 anni fa da Nicoletta Spelgatti, raggiungendo il 17,77% (11004 Voti). “Per noi è un ottimo risultato – spiega – non possiamo che essere soddisfatti”.
Sorride amaro invece Orlando Navarra, candidato del Centrodestra, nonostante i 5223 voti messi in saccoccia (8,43%) “Cinque anni fa non ci siamo presentati e quindi non possiamo lamentarci – ha dichiarato ai nostri microfoni – ma un po’ di rammarico rimane: ci fossimo alleati con le altre forze di destra avremmo eletto sia un senatore che un deputato. Peccato”.
A sinistra Potere al Popolo e Risposta Civica si sono collocati entrambi intorno al 3%, con una leggera prevalenza di Fabio Protasoni che ha totalizzato 1911 voti (3,09%) contro i 1688 di Alexandre Glarey (2,73%).
Casapound triplica i voti incassati nel 2013, quando al Senato Andrea Ladu portò a casa 443 voti (0,61%), grazie alle 1207 preferenze incassate da Sonny Perino (1,95%).
Il Partito Valore Umano, vera novità di questa tornata elettorale, non riesce ad evitare non finire l’ultimo posto in “classifica”, chiudendo la competizione elettorale con 890 preferenze (1,44%). Secondo Annita Prezzavento, “è stato già incredibile esserci”.