La Valle d’Aosta ha celebrato il suo Statuto speciale e l’Autonomia
La sala “Maria Ida Viglino” del Palazzo regionale ha ospitato oggi, domenica 25 febbraio, le celebrazioni del 76° anniversario dello Statuto Speciale, del 78° anniversario dell’Autonomia, e la Fête de la Vallée d’Aoste.
Dopo i canti del coro Les enfants du Grand Paris, e la lettura della Dichiarazione di Chivasso da parte della compagnia teatrale Palinodie, è stata la volta dei discorsi istituzionali, in attesa della consegna dei riconoscimenti ai nuovi Amis de la Vallée d’Aoste e Chevaliers de l’Autonomie. Ospite, intervenuto con un videomessaggio, il presidente della Conferenza delle Regioni e del Friuli-Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.
Testolin: “Alle Regioni a Statuto Speciale va riconosciuto il loro ruolo storico”
“Oggi celebriamo la nostra Autonomia ed il nostro Statuto – ha detto il presidente della Regione Renzo Testolin –, due eventi storici e politici che hanno fatto della Valle d’Aosta una Regione e, soprattutto, ne hanno riconosciuto il particolarismo. Ricordiamo due date: 1° gennaio 1946, l’entrata in vigore dei decreti luogotenenti del Regno, e 26 febbraio 1948, la promulgazione dello Statuto Speciale come legge costituzionale. Hanno segnato il culmine di un lungo percorso fatto di rivendicazioni e dibattiti, segnando allo stesso tempo l’inizio della storia della Valle d’Aosta che oggi conosciamo e rappresentiamo”.
Un mix, ha aggiunto, “tra la nostra storia e una realtà di particolarismi e specificità fortunatamente ancora molto viva che vogliamo continuare a coltivare per andare, ove possibile, a rafforzarla e a renderla sempre più coerente con i nostri tempi e le nostre esigenze”.
Poi l’attualità, con una riflessione sulla cosiddetta “autonomia differenziata”: “Le Regioni a statuto speciale chiedono oggi un nuovo slancio alle proprie particolarità storiche e lo fanno in un momento in cui il regionalismo assume uno slancio del tutto nuovo che, sebbene in un quadro ancora dibattuto e non del tutto definito, cerca di concretizzarsi attraverso un processo che dovrebbe portare al riconoscimento di autonomie differenziate per alcune realtà regionali. Di fronte a questa possibilità di autonomia differenziata, le Regioni a Statuto Speciale non temono questo nuovo processo storico ma intravedono in esso un elemento che potrebbe portare queste stesse Regioni a rafforzare ulteriormente la propria autonomia e a recuperare parte dei poteri statutari che sono stati indeboliti nel corso questi primi settantasei anni”.
“Alle Regioni a Statuto Speciale – ha concluso Testolin – va riconosciuto il loro ruolo storico, i loro Statuti con valore costituzionale e soprattutto le modalità e i percorsi che i rispettivi Statuti prevedono per modificare l’autonomia. Per quanto ci riguarda, questo è ciò che ci aspettiamo dalla Commissione Mista”.
Bertin: “Necessario pensare ad un’autonomia sostenibile”
“Autonomie come la nostra devono saper trasformare le proprie caratteristiche fondamentali in punti di forza per confermarsi e durare nel tempo – ha detto invece il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin -. Oggi il concetto di sostenibilità è più diffuso che mai e declinato in vari modi. Ha ormai varcato i confini del diritto ambientale per essere applicato quasi ovunque e alle politiche più diverse. Tuttavia, non basta che autonomie come le nostre perseguano politiche sostenibili: è necessario che esse stesse pensino in termini di sostenibilità istituzionale. Dobbiamo infatti sempre mettere in discussione la nostra capacità di svolgere al meglio i nostri compiti e il nostro ruolo, nell’interesse dei cittadini di oggi, ma anche e soprattutto nell’interesse di quelli di domani. Sappiamo rispondere in modo rapido, efficace e flessibile alle richieste del nostro territorio? Abbiamo la capacità di coordinarci al meglio con il livello nazionale ed europeo?”.
Le domande di Bertin sono molte: “Sappiamo innovare la nostra azione di fronte alle sfide contemporanee, in particolare quelle legate al clima e all’ambiente – ha proseguito -? Il nostro processo decisionale riflette adeguatamente la nostra società? Solo rispondendo a queste domande potremo essere un’autonomia sostenibile, cioè un’autonomia capace di confermare le nostre caratteristiche distintive e di adattarsi ai cambiamenti esterni, garantendo una prospettiva di mantenimento attuale e di sostenibilità futura”.
Micheletto: “Collaborare per preservare e valorizzare le specificità”
Nel suo intervento, il presidente del Consiglio permanente degli enti locali Alex Micheletto ha invece sottolineato che “la celebrazione della festa valdostana rappresenta anche un momento di riflessione sulle nostre istituzioni e sulla nostra comunità, che ci dà l’occasione di riflettere insieme sul valore e sulla forza della nostra autonomia. Abbiamo il dovere di salvaguardare e rafforzare l’Autonomia valdostana per renderla sempre più concreta, e dobbiamo, tutti insieme, continuare a lavorare e impegnarci ogni giorno per la nostra Autonomia”.
Non solo: “Si tratta di un impegno che riguarda tutti noi e in questo gli enti locali sono sempre presenti, come dimostra il lavoro che svolgono quotidianamente al servizio delle loro comunità. I consiglieri, consapevoli delle proprie responsabilità, continuano a impegnarsi in prima persona. In questa giornata di festa per la nostra Regione, rivolgiamo ai cittadini e a tutte le istituzioni un appello alla collaborazione e all’unità di azione per conservare, preservare e valorizzare le specificità e le caratteristiche che la rendono la nostra Valle d’Aosta così bella, unica ed autonoma”.
I nuovi Chevaliers de l’Autonomie
Cesare Bieller
Motivazione: Cesare Bieller è un uomo di legami. Partendo da Pré-Saint-Didier, sua terra natale, coltivò la sua curiosità intellettuale, dedicata al mondo internazionale. Intraprese una brillante carriera diplomatica, abbracciando le culture dei paesi in cui prestò servizio, senza mai dimenticare le sue origini. Il suo talento e la sua cultura si uniscono alla sua gentilezza d’animo e al suo prezioso senso di umanità: attraverso il suo agire, le sue attività e i suoi scritti esprime le sue radici nella montagna e nella Valle d’Aosta, non smettendo mai di sviluppare scambi culturali, di costruire relazioni, di per spiegare la conoscenza. Nel suo amore per la Valle, è la Valle che si ricarica e risplende.
Charlotte Bonin
Motivazione: Di fronte ad ogni ostacolo da superare e di fronte ad ogni nuova sfida, è con forza di carattere ed entusiasmo che Charlotte Bonin ha condotto tutta la sua carriera sportiva. Un lungo viaggio nel mondo delle competizioni, che l’ha portata da Gressan a Pechino, per le Olimpiadi del 2008, poi a Rio de Janeiro nel 2016. Questa triatleta ha ottenuto numerose vittorie e conquistato più volte un posto sul podio, ma non ha mai conserva nel cuore anche i trofei conquistati con Anna Barbaro, che guida con passione e con la forza che da sempre la caratterizza: superare ogni ostacolo.
Matteo Joris
Motivazione: Una vita per lo sci alpino. Cresciuto nei club valdostani, dove la sua passione si è rafforzata ai piedi del Monte Emilius e del Monte Bianco, ha lasciato Arvier per raggiungere tutti i livelli dello sci alpino: atleta, tecnico Asiva, responsabile delle squadre italiane, per arrivare a diventare capo allenatore della squadra svizzera di slalom. E lì ha vinto la sfida di scalare tutte le classifiche di Coppa del Mondo e Olimpiadi, dimostrando che quella elvetica non è solo una squadra di talento ma un collettivo solido. Con la sua solidità montana e la sua fama, l’intera Valle d’Aosta risuona nel panorama degli sport invernali.
Motivazione: La forza del diritto, la solidità dell’architettura di montagna e l’ineluttabilità dell’economia. Questi i tre pilastri degli incontri culturali che Lodovico Passerin d’Entrèves organizza da più di trent’anni ai piedi del Monte Bianco, in quella Courmayeur che l’ha visto nascere. E proprio nella Fondazione Courmayeur ha investito le sue energie e competenze, prima come membro e poi come presidente del Comitato scientifico, invitando e presentando persone che hanno segnato il suo percorso professionale e personale. È anche lì che racconta le storie che lo hanno segnato e che hanno contribuito a rendere migliore la nostra società, grazie anche al suo profondo impegno nel mondo della solidarietà e del volontariato. Uomo di mondo, Lodovico Passerin d’Entrèves ritorna sempre nella sua regione natale, questa Valle d’Aosta che riconosce in lui un illustre Chevalier dai grandi valori.
I nuovi Amis de la Vallée d’Aoste
Hervé Gaymard
Motivazione: Savoiardo con la vocazione all’apertura, uomo delle istituzioni francesi, personaggio politico di statura internazionale, presidente della Fondation Charles de Gaulle e scrittore, ha sempre considerato il Colle del Piccolo San Bernardo non come un confine ma come un collegamento, uno spazio di cooperazione per promuovere la storia, la cultura e i tratti comuni della Valle d’Aosta e della Savoia. Hervé Gaymard è uno dei più importanti interpreti della prossimità culturale e linguistica che lega le popolazioni dei due versanti delle Alpi e che cementa la nostra comunità alpina. Un punto di riferimento, un vero Ami.
Federica Locatelli
Motivazione: Ricercatrice in letteratura francese, insignita di numerosi e prestigiosi premi, Federica Locatelli è professoressa associata all’Università della Valle d’Aosta. Oltre all’attività scientifica, in particolare nel campo della poesia francese del XIX e XX secolo, ha contribuito in modo significativo all’organizzazione in Valle d’Aosta di convegni scientifici di respiro internazionale e di eventi divulgativi che favoriscano la promozione e la diffusione della poesia francese, della lingua e della letteratura e della cultura alpina. Con il suo lavoro dedicato a Stéphane Mallarmé è la prima ricercatrice italiana ad ottenere, nel 2023, il Prix international de Poésie de l’Académie française “Henri Mondor”.
Hervé Gaymard e Federica Locatelli sono i nuovi Ami de la Vallée d’Aoste
19 febbraio 2024 – di Silvia Savoye
Il console a New York Cesare Bieller, gli atleti Charlotte Bonin e Matteo Joris e Lodovico Passerin d’Entrèves sono i nuovi Chevalier de l’Autonomie, mentre il presidente del Dipartimento della Savoia Hervé Gaymard e la professoressa dell’UniVda, prima ricercatrice italiana a portarsi a casa il Prix de poésie Henri Mondor dell’Académie française, Federica Locatelli sono i nuovi Ami de la Vallée d’Aoste.
Le onorificenze sono state assegnate oggi dalla Giunta regionale e saranno consegnate il prossimo 25 febbraio a Palazzo regionale in occasione del 76esimo anniversario dello Statuto speciale e del 78esimo dell’Autonomia.
“Quest’anno abbiamo scelto delle persone che hanno portato la Valle d’Aosta nel mondo” ha spiegato il Presidente della Regione Renzo Testolin.
L’appuntamento del 25 febbraio vedrà anche un video messaggio da parte del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.