I messaggi di fine anno dei Presidenti Testolin e Rini

31 Dicembre 2019

“Oggi, all’alba di un nuovo decennio, l’augurio è che la nostra Regione sappia ancora una volta trovare la forza, il coraggio e le energie per ripartire da questa brusca frenata e ricostruire con rinnovato entusiasmo un percorso che trovi nell’amministrazione pubblica un punto di riferimento puntuale ed un alleato affidabile per supportare la società valdostana nella soluzione dei propri problemi e nel disegnare il proprio futuro”.

Questo il fulcro del messaggio di fine anno di Renzo Testolin, Presidente della Regione, rivolge ai valdostani, e che non può far altro che parlare dello “stallo politico” da un lato, e di un anno pieno di ombre a piazza Deffeyes.

“I momenti di difficoltà – prosegue Testolin – generalmente risvegliano la voglia di unità, di solidarietà e di impegno reciproco per cercare di risolvere le situazioni di disagio che ci si trova ad affrontare. La comunità Valdostana è da sempre maestra nel distinguersi nei momenti non facili che si è trovata ad affrontare”.

C’è spazio però anche per le rivendicazioni: “In questo scorcio finale dell’anno la Valle d’Aosta ha vissuto dal punto di vista politico/amministrativo un periodopoco felice’ della sua storia recente – scrive ancora il Presidente –, un momento che ha cancellato in un solo colpo quanto di buono si era fatto durante un 2019 non semplice ma che aveva accennato dei segnali di ripresa basati principalmente su un lavoro quotidiano serio, di confronto e di condivisione con il territorio che aveva portato amministrazione e portatori di interessi ad affrontare sinergicamente le situazioni e le problematiche da risolvere”.

E, prima degli auguri per il 2020, chiude: “È con questo spirito di servizio, con la consapevolezza della delicatezza del periodo che stiamo vivendo e soprattutto con la sobrietà che il momento richiede che l’attuale governo regionale sta lavorando, con serietà e responsabilità per dare con l’approvazione del bilancio una prima indispensabile risposta ai valdostani per un nuovo anno tutto da costruire. A tutti noi di lavorare per fare in modo che l’anno che sta per iniziare possa essere un buon anno per tutta la nostra Comunità”.

Il messaggio della Presidente Rini

La Presidente del Consiglio regionale Emily Rini

Emily Rini, nel suo messaggio augurale per l’anno nuovo da Presidente del Consiglio Valle parla invece di “una Legislatura che si è caratterizzata sin dal suo esordio da un’accesa dialettica all’interno del Consiglio regionale, a dimostrazione di come la politica sia fatta di visioni diverse e di come la stessa democrazia trovi le sue radici nei confronti tra le differenti posizioni”.

Differenti posizioni che si incontrano non solo dentro il Palazzo – con le Commissioni consiliari, scrive Rini, che hanno audito oltre 600 soggetti – e che vedono una “comunità sempre più informata, consapevole e desiderosa di partecipare” che “il Consiglio ha il dovere di ascoltare, perché la politica è ascolto”.

Poi la Presidente del Consiglio si sposta sulle recenti vicissitudini regionali: “Le ultime settimane – scrive – sono state particolarmente difficili: le indagini giudiziarie che hanno portato alle dimissioni del Presidente della Regione, di due Assessori e di un Consigliere così come la mancata approvazione del bilancio regionale per il triennio 2020-2022 hanno ulteriormente inasprito il dibattito e le posizioni.  Il mio augurio è che si possa ora trovare un’ampia convergenza sulle leggi di bilancio: è l’unico punto urgente e indifferibile per i cittadini, le imprese e gli enti locali. Per la nostra comunità tutta”.

Un lavoro che parte dagli amministratori stessi, in primis: “Più il momento è difficile e delicato, più alla politica sono richiesti buonsenso, serietà, pacatezza nelle dichiarazioni, autorevolezza nei comportamenti e capacità di sintesi e di mediazione – chiude Rini –. Il mio personale auspicio, da Presidente del Consiglio regionale della Valle d’Aosta, è che l’azione politica torni a essere passione, promossa attraverso una dialettica educata e rispettosa delle posizioni di tutti e, soprattutto, per e non contro. Sarebbe il torto più grande per la Valle d’Aosta”.

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