I Verdi Valdostani puntano il dito sulla “cementificazione della Valle”
31 Marzo 2009
“Costruire dappertutto, cementificare la Valle d'Aosta, significa impoverire la risorsa paesaggio che rappresenta il principale patrimonio economico per il presente ed il futuro della Valle d'Aosta. Chiediamo che il Consiglio regionale si esprima contro questo indecente disegno di legge”.
Il movimento politico dei Verdi punta così il dito contro le scelte del Governo regionale ed in particolare contro il disegno di legge regionale n. 28 che “permette a strutture ricettive, alberghiere e di ristorazione, comprese quelle situate sulle piste di sci, ampliamenti fino al 40% di volumetria, anche in zona A, nei centri storici. Il 40% significa quasi mezzo edificio in più, una deroga di enorme entità!” scrivono allarmati i Verdi.
“E' curioso – aggiungono – che mentre le Regioni esprimono critiche sul “Piano casa” del governo Berlusconi, la Giunta della Valle d'Aosta abbia approvato il disegno di legge regionale n. 28. Anzichè sollecitare i Comuni ad adeguare i propri Piani Regolatori alle norme del Piano Territoriale Paesaggistico (PTP), a colmare cioè un ormai decennale ritardo e a programmare un uso più rispettoso del territorio, si vuole concedere, al di fuori di ogni previsione urbanistica, di accrescere la cementificazione del territorio”.
Il movimento politico dei Verdi punta così il dito contro le scelte del Governo regionale ed in particolare contro il disegno di legge regionale n. 28 che “permette a strutture ricettive, alberghiere e di ristorazione, comprese quelle situate sulle piste di sci, ampliamenti fino al 40% di volumetria, anche in zona A, nei centri storici. Il 40% significa quasi mezzo edificio in più, una deroga di enorme entità!” scrivono allarmati i Verdi.
“E' curioso – aggiungono – che mentre le Regioni esprimono critiche sul “Piano casa” del governo Berlusconi, la Giunta della Valle d'Aosta abbia approvato il disegno di legge regionale n. 28. Anzichè sollecitare i Comuni ad adeguare i propri Piani Regolatori alle norme del Piano Territoriale Paesaggistico (PTP), a colmare cioè un ormai decennale ritardo e a programmare un uso più rispettoso del territorio, si vuole concedere, al di fuori di ogni previsione urbanistica, di accrescere la cementificazione del territorio”.