Il bilancio del governo Meloni è approvata. Manes si astiene: “Una manovra in chiaroscuro”
La Manovra finanziaria del governo guidato da Giorgia Meloni è stata approvata dal Parlamento. Una legge di bilancio che, per il deputato valdostano Franco Manes – si legge in una nota –, “è una manovra in chiaroscuro che dimostra comunque poco coraggio”. Ed è per questo che, in aula, si è astenuto.
Intervenendo in aula a nome del gruppo misto-minoranze linguistiche, l’ex sindaco di Doues ha spiegato: “Nell’analizzare la legge di bilancio, abbiamo cercato con grande onestà intellettuale di tarare gli emendamenti su tematiche di interesse generale e anche specificatamente di interesse delle nostre Regioni di appartenenza. Capiamo le difficoltà che il Governo ha avuto a giungere ad un impianto normativo il più possibile condiviso, difficoltà dovute soprattutto al poco tempo a disposizione, in un contesto nazionale ed internazionale dei più complicati”.
Una manovra in chiaroscuro
Manes dettaglia cosa l’ha convinto, nella manovra, e cosa no. “Ottimi i provvedimenti volti a sostenere le famiglie ed il tessuto sano del nostro Paese soprattutto nel contrasto al caro energia e caro materiali. Ci aspettavamo che questo Governo affrontasse con maggiore incisività e maggiori risorse economiche l’annoso problema della sopravvivenza dei Comuni, soprattutto dei piccoli Comuni, e delle cosiddette aree interne e montane”.
Non lungimirante, per Manes, “la scelta di non aver previsto un periodo di salvaguardia temporale per la ridefinizione delle agevolazioni fiscali relative al super bonus, traslando i termini almeno a marzo 2023 per la consegna della Cilas e/o rilascio dello specifico titolo abilitativo. Una decisione non rispondente alla reale situazione presente nel Paese, in cui solo per un accesso agli atti nei nostri piccoli Comuni (elemento questo imprescindibile all’avvio di qualsiasi pratica beneficiaria di una qualsiasi agevolazione fiscale edilizia), si è inchiodata la macchina amministrativa degli Enti locali”.
Bene, invece, stando al deputato, le risorse previste dal nuovo fondo ministeriale ripartite in 30 milioni di euro per l’anno 2023, 50 per il 2024, 70 per il 2025 e 50 milioni per l’anno 2026, che saranno dedicate alla realizzazione di interventi di ammodernamento e manutenzione delle strutture site nelle località montane. Così come i 22 milioni previsti per il triennio 2023/2025 da investire a favore dei piccoli comuni a vocazione turistica con meno di 5mila abitanti dedicati al finanziamento di progetti volti valorizzazione territoriale ed interventi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale per contrastare lo spopolamento dei piccoli comuni.
Il piano locale
“Sul piano locale e regionale, relativamente all’analisi della legge di bilancio, dispiace che l’emendamento presentato all’art.28 della finanziaria (contributo di solidarietà temporaneo per il 2023) a firma Manes/Steger non sia stato analizzato e accolto ravvisare – prosegue la nota –. Emendamento con il quale si chiedeva di confermare la destinazione del tributo alle regioni a Statuto speciale e alle Provincie Autonome di Trento e Bolzano per la parte ad esse spettante in base ai rispettivi statuti di autonomia. Che per una Regione come la Valle d’Aosta vuol dire diverse decine di milioni. Confidiamo però che tale scelta sia motivata solo dal poco tempo avuto per la definizione della materia e della definizione dell’eventuale compensazione da effettuarsi, sicuri che nei prossimi mesi il Governo sancirà con apposito provvedimento tale specificità statutaria per tali realtà, che sono un Unicum italico”.
Tematica sulla quale, dice il deputato, “è corretto sottolineare come anche la senatrice della Valle d’Aosta si stia adoperando a risolvere la problematica in una corretta azione di squadra nel solo interesse della Valle d’Aosta”.
Bene, infine, l’approvazione dell’emendamento presentato dalla componente delle minoranze linguistiche che introduce integrazioni al testo della norma a favore degli adeguamenti prezzi per appalti pubblici.
Una manovra che “seppur ha visto tenere conto, sia nei contenuti sia nei metodi, in parte, delle iniziative emendative del gruppo misto parlamentare e della componente delle minoranze linguistiche”, non ha convinto appieno il gruppo che ha scelto di esprimere un voto di astensione.
Questo, nonostante alcuni provvedimenti apprezzati come “l’estensione della riduzione Iva per il teleriscaldamento, le agevolazioni al gasolio agricolo terzo trimestre, la norma di interpretazione autentica del contributo straordinario per il caro bolletta (iniziative del Gruppo e fatte proprie dal Governo), senza contare che contrariamente a qualcuno che si considera ‘padre putativo unico’ di certe misure agevolative, trasversalmente in realtà, tutti i gruppi parlamentari hanno sottoscritto emendamenti che hanno permesso di raggiungere certi obiettivi, accolti in pieno dal Governo”.