Il cantiere della variante sulla Statale 27 rischia di restare fermo anche nel 2017
L'ultimo incidente sulla statale 27, che da Aosta porta verso la Svizzera, è accaduto ieri, nel primo pomeriggio: "C'erano meno 5 gradi di temperatura che rendevano la neve scivolosa e un tir non è riuscito a fare la curva, andando dritto all'ingresso di Etroubles, sul lato sud – racconta il sindaco Marco Calchera – fortunatamente non è successo niente di grave, se non danni a guard rail, cartelli e un palo della luce".
Anche questa è una conseguenza del mancato completamento della variante, che con una galleria dovrebbe permettere alla statale di bypassare i centri abitati di Etroubles e Saint-Oyen, evitandone il passaggio di mezzi pesanti all'interno. Doveva essere completata entro il 2016, ma da un anno è tutto fermo. L'ultima tegola che si era abbattuta sul cantiere, ma non l'unica della sua travagliata storia, riguardava i proprietari della ditta Lauro spa di Borgosesia, provincia di Vercelli, coinvolti in un'enorme inchiesta di tangenti tra imprenditori e dirigenti Anas.
"Abbiamo avuto un incontro con l'assessore regionale alle Opere pubbliche Mauro Baccega – riferisce Calchera – e da quel che abbiamo capito rischia di non muoversi nulla per tutto il 2017". Lo scorso 18 luglio la ditta Lauro ha presentato la richiesta al tribunale di Vercelli di concordato preventivo. Si tratta di una procedura che permette a chi si trova in stato di crisi o insolvenza di tentare il risanamento o attraverso la continuazione dell'attività o con la sua cessione a un soggetto terzo oppure di liquidare il proprio patrimonio e mettere il ricavato al servizio della soddisfazione dei crediti, evitando così il fallimento.
"La decisione del giudice arriverà il 6 o il 7 febbraio", fa sapere il sindaco di Saint-Oyen Natalino Proment. "Da quello che decideranno al tribunale di Vercelli dipende cosa farà l'Anas", spiega Calchera. C'è una buona possibilità che l'azienda statale si trovi a dover rescindere il contratto con la Lauro per organizzare un nuovo appalto.
"Nel frattempo i nostri paesi finiscono sui media quasi esclusivamente associati a un'opera incompiuta ed è sicuramente un danno di immagine – rileva Calchera – per non parlare del fatto che un cantiere del genere, lasciato aperto, genera un sacco di problemi". Tempo fa ci sono stati allagamenti nelle gallerie, a cui ha dovuto provvedere l'Anas, che continua a pagare le bollette del cantiere e le locazioni dei terreni occupati.
Un altro danno riguarda gli agricoltori della zona, che tra lavori, baracche e zone di deposito inerti non possono utilizzare i prati: "Sono tutte zone utilizzate per il pascolo e per i fieni", spiega Calchera, che domani sera alle 20:30, ha organizzato una riunione con i proprietari dei terreni e con gli operatori turistici per fare il punto della situazione.