Il Celva si appella alla politica: si coinvolgano gli Enti locali per il Superbonus 110%
“È necessario coinvolgere da subito gli enti locali valdostani per dare concretezza alla strategia futura della Valle d’Aosta, per utilizzare le risorse finanziarie che arriveranno, migliorare lo strumento del Superbonus 110%, introdotto dal Governo Conte con il decreto Rilancio, e sostenere economicamente le aree marginali montane”.
A dirlo Franco Manes, presidente del Celva, che lancia un appello alla politica.
“Abbiamo appreso con soddisfazione della volontà dei rappresentanti delle Istituzioni valdostane di voler attivare al più presto una serie di tavoli di lavoro che coinvolgano le associazioni delle categorie economiche. In questo contesto, nel rispetto dei ruoli istituzionali, i Sindaci sono soggetti assolutamente propositivi e concreti, in un momento in cui è necessario agire”, prosegue Manes.
Motivo per il quale, sempre per il presidente Celva, “per i Comuni valdostani bisogna ripensare il modello di sviluppo economico complessivo. Come Anci lo ribadiamo da tempo: la pandemia ha evidenziato la necessità di avere un Paese e delle regioni più orizzontali e meno verticali, rimettendo al centro dei futuri asset finanziari i territori marginali, soprattutto i piccoli borghi e villaggi montani. Lo strumento del Superbonus sarà cruciale allora per lo sviluppo e il rilancio delle aree interne come la nostra, il volano per attuare la cosiddetta Agenda del Controesodo, per contrastare l’abbandono delle nostre montagne”.
Richiamando le recenti risoluzioni parlamentari e il dibattito politico nazionale sul tema, Manes sottolinea anche come gli enti locali valdostani condividano con tutti i Comuni italiani la richiesta di celeri modifiche ai disposti legislativi vigenti. In particolare, spiega, “il Superbonus 110% è uno strumento potente e indispensabile per avviare quei processi di rigenerazione, messa in sicurezza e riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e storico della nostra Regione, ma per funzionare il sistema deve essere corretto”.
Tramite il Celva, gli enti locali avanzano delle proposte precise: semplificazione delle procedure tecniche e amministrative e riduzione degli adempimenti in capo ai Comuni; proroga delle scadenze delle misure, almeno sino alla fine del 2023; avvio di meccanismi che impediscano speculazioni finanziarie sui costi delle materie prime, evitando una crescita a dismisura dei costi delle opere che agevolerebbero soltanto i grandi gruppi edilizi nazionali e non l’imprenditoria locale.
A questo si aggiunge l’allargamento dei benefici della misura, tenuto conto delle peculiarità zone di montagna, anche ai depositi e ai fienili, un vero e proprio patrimonio “ex rurale” delle montagne alpine e appenniniche.
“Se vogliamo creare e mantenere dei territori vivi, queste misure devono permettere non solo una riqualificazione residenziale, ma anche e soprattutto una riqualificazione e rigenerazione dell’accoglienza e della ricettività di prossimità – aggiunge ancora Manes –. I Sindaci invitano i Parlamentari valdostani a proporre, approfondire e monitorare l’evoluzione della tematica nelle discussioni delle prossime settimane in Parlamento. A tutte le forze politiche valdostane, non solo quelle rappresentate in Consiglio regionale, chiedono inoltre di essere propositive a livello nazionale, affinché le misure di sostegno economico possano essere tarate adeguatamente sulle esigenze e caratteristiche delle aree di montagna e delle aree interne marginali. Una partita che non interessa solo la Valle d’Aosta, ma tutto il Paese”.