Caccia, la maggioranza “variabile” salva in Consiglio la lepre e la pernice
Doveva essere il consiglio regionale della mozione di sfiducia al Presidente della Regione, è diventato invece quello della “maggioranza variabile”, che ha salvato la lepre, variabile, e la pernice bianca.
Sono le 17.30 quando arriva dall’aula dell’Assemblea regionale un primo segnale politico ad Antonio Fosson, assente perché impegnato a Roma alla conferenza Stato Regioni.
A votazione segreta, con l’appoggio di almeno tre franchi tiratori fra i banchi della maggioranza, passa la mozione presentata da Luigi Vesan e Daria Pulz che impegna il Governo regionale a sospendere la caccia di queste due specie, fino . all’effettuazione di un adeguato studio scientifico finalizzato alla definizione del loro attuale stato quantitativo e qualitativo e comunque per un periodo di almeno cinque stagioni venatorie. L’iniziativa ottiene 19 voti a favore, 11 astenuti e 3 contrari.
Durante la discussione la Lega Vda, con Andrea Manfrin e Diego Lucianaz, aveva annunciato l’astensione, Rete Civica con Chiara Minelli il voto a favore mentre la maggioranza, per voce dell’Assessore Albert Chatrian, aveva chiesto il ritiro dell’iniziativa, in attesa della revisione del piano faunistico, pena il voto di astensione. La richiesta del governo era inoltre di portare la questione in terza Commissione, il cui Presidente, Alessandro Nogara, ha espresso massima disponibilità a trattare l’argomento effettuando audizioni e avviando approfondimenti.
“Queste due specie, più di altre, stanno soffrendo le conseguenze del riscaldamento climatico e non possiamo certo dire la loro presenza crei conflitto con le attività umane. – aveva spiegato in aula la consigliera Daria Pulz – Da troppo tempo le associazioni ambientaliste chiedono adeguati approfondimenti scientifici e una moratoria per questi “relitti artici”.
Luigi Vesan aveva ricordato il tetto di abbattimenti in Valle d’Aosta: 15 capi di lepre variabile sull’intero territorio e 8 capi di pernice bianca. “Tetti che, pur essendo molto limitati, non vengono raggiunti a causa dell’esiguità delle popolazioni.”