Il messaggio del Presidente Bertin: “L’anno che verrà sarà ancora difficile e pieno di inevitabili sfide”

29 Dicembre 2020

L’anno che si sta concludendo è stato particolarmente difficile. La pandemia ha portato con sé una aggiunta di dolore, morte e incertezza. Ha messo inoltre in evidenza i limiti di un sistema sanitario, economico e sociale in grande difficoltà. Il virus ha purtroppo cambiato il nostro modo di vivere e di relazionarci. C’è un prima e un dopo coronavirus. L’imminente distribuzione del vaccino fornisce, però, delle concrete speranze. L’impegno del Consiglio Valle sarà ancor più quello di aiutare e sostenere i cittadini, le famiglie e le imprese nella ripartenza, senza lasciare indietro nessuno”.

A dirlo, nel suo messaggio di fine anno, il Presidente del Consiglio regionale Alberto Bertin.

La crisi economica – ha aggiunto Bertin – rischia di essere terreno fertile per un altro grave problema della nostra regione: la ‘ndrangheta. È un altro virus da combattere che da tempo ormai ha contagiato la Valle. Quest’anno vicende giudiziarie gravissime hanno coinvolto le istituzioni e la politica. Sono emersi comportamenti inaccettabili che hanno portato discredito verso la nostra regione. Il nuovo Consiglio Valle, eletto a settembre, dovrà fornire tutti gli strumenti di conoscenza e contrasto per estirpare questo virus. La democrazia e l’autonomia non possono convivere con la ‘ndrangheta. Bisogna voltare pagina, senza ambiguità”.

Anche Bertin, come il Presidente della Regione Lavevaz nel suo discorso, parla di un 2021 all’insegna della “sfida”.

“L’anno che verrà sarà ancora difficile e pieno di inevitabili sfide. Molto dipenderà anche dai nostri comportamenti: i valdostani hanno dimostrato in questi mesi, come in passato, di saper affrontare le difficoltà. Vent’anni fa la Valle d’Aosta veniva colpita dall’alluvione: in quell’occasione abbiamo saputo reagire con unità, intraprendenza e solidarietà. Quello spirito, del quale siamo orgogliosi, saprà guidarci per superare anche questo drammatico momento. Alle istituzioni spetta il dovere di essere all’altezza della sfida e di mettere tutti nelle condizioni di ripartire. Se guardiamo al passato, alla storia di questa Valle, non possiamo che essere ottimisti. La Valle d’Aosta ce la fare. C’est avec cet espoir que je souhaite à toutes et à tous mes meilleurs voeux de bonne année. Treinadan!”.

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