Il Partito democratico annuncia la presentazione di disegno di legge sull’assegno vitalizio

28 Gennaio 2008

Si tornerà a parlare di assegno vitalizio dei consiglieri regionali nella prossima adunanza del Consiglio Valle che si riunirà mercoledì 6 e giovedì 7 febbraio 2008. Il gruppo consiliare regionale del Partito Democratico ha, infatti,  presentato un’interpellanza alla Giunta per chiedere “quando sarà versata la somma di 4 milioni 900 mila euro, prevista dal Bilancio regionale 2008, a completamento del fondo dell’Istituto dell’assegno vitalizio sulla base degli impegni della legge regionale 28/99”.

La legge prevede, infatti, che un consigliere, al termine dell’esperienza amministrativa, può richiedere un assegno vitalizio oppure l’intero capitale accantonato per la pensione. Quest’ultimo, però, può essere liquidato solo a patto che l’amministrazione regionale abbia completato il trasferimento della somma dovuta all’Istituto dell’assegno vitalizio. Ciò significa che per poter liquidare quanto maturato da un consigliere in un’unica soluzione, l’Istituto deve avere in cassa l’intera disponibilità prevista dal bilancio dell’anno in corso. Per il Partito democratico, al fondo dell’istituto – oltre 121 milioni di euro previsti per coprire i crediti vantati dai consiglieri dal 1999 ad oggi –  mancherebbero all’appello quasi 5 milioni di euro.

Vogliamo capire, inoltre –  ha spiegato Giovanni Sandri, consigliere regionale del Partito democratico – se effettivamente il fondo dell’Istituto dell’assegno vitalizio è sufficiente a far fronte a tutti gli impegni di legge poiché i conti fatti nel 1999, secondo noi, non tengono conto del progressivo allungamento delle aspettative di vita dei consiglieri e della copertura dell’IRAP". A questo proposito il Partito democratico annuncia la presentazione nelle prossime ore un progetto di legge che riveda la legge regionale 28/99.

La questione degli assegni vitalizi aveva tenuto banco già durante la scorsa seduta del Consiglio regionale in merito alla vicenda di Augusto Rollandin. L’ex senatore, a maggio 2006, ha richiesto la liquidazione di quanto dovuto in un’unica soluzione. In attesa che la Regione versasse interamente il capitale  a Rollandin è stata assegnata una rendita mensile. La “pensione da consigliere” è diventata poi la garanzia per il saldo del debito che Rollandin ha nei confronti della Regione, in base alla sentenza del 26 novembre scorso della prima sezione centrale di appello della Corte dei Conti che obbliga l’ex consigliere a pagare 480mila euro per danno erariale alla luce dell’”Affaire Trasporti”.

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