Il post “Egomnia” cambia gli equilibri. Si fa strada l’ipotesi di Testolin presidente della Giunta
Forse il tempo dello “stallo” e degli “aggiustamenti” è finito. Attraverso un’azione più radicale. La crisi politica – rigorosamente di palazzo – in piazza Deffeyes si avvia verso una nuova fase e a saltare potrebbe essere proprio il posto apicale, quello del presidente della Regione Erik Lavévaz.
Un suo “governo bis” è dato da tempo per assodato, ma qualcosa è cambiato. Ed è innegabile che un’accelerata sia arrivata dalla notizia di ieri sull’archiviazione dell’inchiesta Egomnia. Cadute definitivamente le accuse, nei corridoi della politica torna a risuonare forte e chiaro il nome di Renzo Testolin. Soprattutto tra le mura del suo partito, l’Union Valdôtaine.
Il Comité fédéral rossonero dovrà prendere posizione sui futuri assetti di Giunta mentre Testolin – “campione di preferenze” delle Regionali 2020 per il Leone rampante con 1.393 voti e che, forse non molti ricordano, aveva dato la sua disponibilità a guidare la Giunta ad inizio Legislatura – ha incontrato ieri l’attuale inquilino del secondo piano di palazzo regionale.
Lavévaz è disponibile a fare un passo indietro. Testolin, di suo, si è preso qualche giorno per rifletterci su, anche se la sensazione è quella che possa tornare presto a guidare l’Esecutivo regionale.
Un nuovo presidente, ma con quali assessori?
L’avvicendamento Lavévaz-Testolin, però, non sarà indolore. Molti, anche nello stesso Mouvement – ma soprattutto nel gruppo consiliare – hanno sofferto, dietro le quinte, le mosse dell’ancora attuale presidente della Regione. Da un lato accuse assortite di un certo qual “immobilismo”, dall’altro lo scontento di chi sperava di avere un ruolo più cardine nel governo.
Ecco allora che per Lavévaz si allontana sì la presidenza, ma anche – sembra – un possibile posto di ripiego da assessore, lasciando così il campo ad una Giunta ex novo a guida Testolin. In questo caso, potrebbe decidere di restare al suo posto l’attuale assessore alla Sanità Roberto Barmasse, magari con la promessa di vedere affidata ad altri la delega a lui meno “congeniale”, quella delle Politiche sociali.
Ma le pressioni arrivano anche dall’esterno del palazzo. Dopo l’archiviazione di Egomnia la geografia politica cambia di nuovo, e tra i politici allora coinvolti dall’inchiesta potrebbe esserci voglia di cercare nuovamente “un posto al sole”. O, quantomeno, di tornare nell’agone politico.
Non sono sfuggite, ad esempio, le parole di Laurent Viérin che ieri, a inchiesta messa definitivamente nel cassetto, ringraziava il “movimento a cui appartenevo e nel quale ancora credo, l’Union Valdôtaine Progressiste”. Con la possibilità – vista fragilità del progetto Alliance Valdôtaine – di un rilancio del fu Leone dorato sulla scena politica.
Ma non solo, perché in molti, calato il sipario su Egomnia, possono tornare a conquistare un spazio, fare sentire il proprio “peso politico” o semplicemente la propria voce.
Il problema all’orizzonte di un possibile governo Testolin potrebbe essere comunque sempre lo stesso di sempre: tenere assieme una maggioranza che può contare su un solo voto in più in Consiglio Valle, in un momento di turbolenza politica risollevato dall’archiviazione di Egomnia. A meno che, per una volta, crisi non scacci crisi.