Il Progetto Civico Progressista al lavoro sul programma elettorale: “E’ il punto di partenza e non un obbligo da espletare”
Ripartono in un torrido sabato pomeriggio di fine luglio, i lavori nel cantiere del Progetto Civico Progressista, “assembramento” di forze politiche e personalità indipendenti che riunisce Rete Civica, Partito Democratico, Europa Verde, Possibile, Area Democratica-Gauche Autonomiste.
Una cinquantina di persone, rigorosamente a distanza di sicurezza e con il volto parzialmente coperto dalla mascherina di ordinanza, infatti, si sono riunite oggi presso la saletta della BCC ad Aosta per esaminare insieme e discutere della bozza di programma elettorale, nata dall’impegno di un apposito gruppo di lavoro e dagli eventi online organizzati nel mese di giugno. Tra di loro anche alcuni consiglieri ed ex consiglieri, sia comunali che regionali.
A introdurre l’incontro, aperto ai giornalisti nella sua prima fase, c’erano tre donne: Sara Timpano (Partito Democratico), Chiara Minelli (Rete Civica) e Erika Guichardaz (Area Democratica-Gauche Autonomiste), che a turno hanno voluto sottolineare come questo sia progetto nasca dalla voglia di “unire le forze, mettere da parte le piccole differenze per un fine comune”, oltre che dalla necessità di andare al voto “non solo a causa delle indagini e dell’ombra lunga della ‘ndrangheta, ma anche per l’incapacità di governare la Valle d’Aosta della classe politica attuale”.
Un percorso già iniziato prima che arrivasse la pandemia, e che secondo Timpano ha come obiettivo la “costruzione di un polo ecologista e progressista, con un programma pensato per unire e non creare discriminazioni, combattere le disuguaglianze, attento all’ambiente e al futuro economico della Valle d’Aosta”.
Minelli lo ha definito come “qualcosa di nuovo e inedito per lo scenario politico valdostano: in genere il programma è l’ultima delle cose che viene fatta, un obbligo da espletare. Basti pensare che il programma di Mouv era di una pagina, due anni fa. Fa sorridere ma non è affatto strano, in questo sistema in cui non sono gli elettori a scegliere la maggioranza, motivo per il quale i programmi sono per così dire ‘elastici’, in modo da adattarsi ai vari incastri successivi. Per noi il programma invece viene prima di tutto, è il punto di partenza. E poi diventa una linea guida da seguire durante la legislatura”.
Una stoccata, rivolta invece agli ex “compagni” di Adu, è arrivata poi da Guichardaz. “Noi abbiamo accolto in maniera favorevole l’invito a partecipare a questo progetto. Dispiace che non tutti abbiano risposto all’appello: ergersi a paladini di non so cosa, oggi, vuol dire solo fare il gioco di chi invece persegue ben altri ideali. In questo momento storico molto particolare, in cui assistiamo a frequenti rigurgiti di fascismo, sta a noi difendere la democrazia e non abbassare la guardia. E possiamo farlo solo con un progetto costruito su valori comuni come solidarietà e uguaglianza, basi di questo programma”.
Un programma che è una “bozza incompleta ma già consistente, frutto del lavoro non di un gruppetto ristretto ma bensì di decine di persone”, ha spiegato ancora Minelli. Ancora provvisorio, dunque, si articola in 64 punti, 3 premesse e 7 aree tematiche.
In sintesi, se le premesse riguardano la crisi economia e il post covid-19, con l’immancabile focus sull’autonomia speciale, le aree tematiche toccano temi come l’instabilità e ingovernabilità del sistema istituzionale attuale; le politiche sociali ed educative, per le famiglie, studenti, anziani e disabili; il territorio e la mobilità, attraverso questioni spinose come quelle riguardanti il lupo, CVA o le discariche; la didattica scolastica e la fruizione dei beni culturali; la legalità e il contrato alla mafia; e ancora gli investimenti strategici, il tutto con un filo conduttore, una visione ambientalista di sostenibilità.
Un work in progress, insomma, che arriverà ad una formulazione finale nei prossimi giorni. Dopo l’assemblea infatti, la bozza sarà trasmessa a categorie economiche, organizzazioni sindacali, associazioni ambientaliste e culturali per acquisire valutazioni e pareri. “Una inedita consultazione preventiva prima del deposito in Tribunale e della campagna elettorale”.
Bocche cucite, invece, sulle possibili candidature. Anche se è facile pensare che tra i presenti in sala, oggi, ci fossero tanti diretti interessati.