Il ribaltone non è nelle priorità della riunificazione autonomista

15 Ottobre 2018

“La fretta non è mai una buona consigliera”. Sempre esser questo il leitmotiv  che guida il percorso della re-union autonomista.  Dopo il congresso Uv, venerdì sera i movimenti sono tornati ad incontrarsi per iniziare a porre i primi mattoni del nuovo progetto politico.

“Un incontro interlocutorio per l’organizzazione delle consultazioni previste nelle prossime settimane” si limita a dire il Presidente di Alpe, Roberto Cuneaz che ha fatto da padrone di casa.

Nella sede del Galletto sono arrivate le delegazioni di Uv, Uvp, Stella Alpina, Pnv e la consigliera Emily Rini del gruppo misto. La volontà è di arrivare ai prossimi appuntamenti elettorali (le europee e le prossime comunali) con una nuova “casa” per gli autonomisti, costruita su solide fondamenta.

Un progetto che andrà condiviso con la base dei singoli movimenti. L’Union Valdôtaine nei prossimi giorni andrà a completare l’organigramma. Il 22 ottobre il Conseil Fédéral procederà, all’elezione dei due vice presidenti e del Comité. In corsa per un posto sembrano esserci: Osvaldo Chabod, Davide Sapinet, Henry Calza, David Follien, Pierre Bonel, Giulio Grosjacques ma anche Bruno Giordano e Ornella Badery.

L’ipotesi ribaltone al momento non sembra fra gli obiettivi principali della re-union. Primo perché mancano i numeri. Secondo perché in diversi sono convinti che non può essere piazza Deffeyes a dettare l’agenda politica della nostra regione. Terzo perché con un contenzioso finanziario aperto con lo Stato, non mancano le difficoltà a predisporre il prossimo bilancio.

Ragionamenti che però non trovano tutti d’accordo. Fra gli otto consiglieri autonomisti di maggioranza, c’è chi nei giorni scorsi ha dato vita a fratture, difficilmente sanabili. Ma anche all’opposizione c’è chi spinge per arrivare al più presto ad un cambio di maggioranza.

“I dossier che sono in stallo sono tanti, troppi. Le cadute di stile e le mancate risposte non si contano. L’immobilismo è evidente. Voglio ribadire che questa maggioranza non è la maggioranza che rappresenta la maggioranza dei Valdostani.  – scrive in una nota il consigliere Mauro Baccega – Ora tocca all’alleanza dei Movimenti Regionalisti prendere in mano il timone e, per il bene della Valle d’Aosta, comporre una maggioranza concreta ed efficiente, anche partendo da 18 consiglieri”.

Secondo l’ex Assessore: “Anche a 18, se ben coesi e coerenti sul programma si può e si deve fare. L’investitura del territorio c’è già, forte e chiara.  Tutti hanno detto “non si può andare avanti così”, tutti hanno manifestato le sofferenze di una macchina amministrativa che sembra una “Moviola”, tutti hanno recepito stravolgimenti che si stanno rivelando inefficaci e incongruenti. Bisogna agire con determinazione e al più presto. La Valle d’Aosta non può aspettare più.”

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