Il viceministro Jacopo Morrone visita il carcere di Aosta: “c’è da migliorare”
Valutare la situazione e conoscere i problemi che coinvolgono la casa circondariale di Aosta. Con questo obiettivo il Sottosegretario Jacopo Morrone della Lega, e Francesco Basentini, capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, hanno fatto ingressi questo pomeriggio per due ore nell’istituto penitenziario valdostano. Non una visita istituzionale, tant’è che all’incontro non è stato chiamato il Presidente della Regione Antonio Fosson che, nel pomeriggio, incalzato dai cronisti aveva commentato: “non siamo stati contattati, se l’ispezione otterrà qualche risultato siamo contenti, se ha altri fini non saprei”.
Nutrita invece la delegazione di consiglieri regionali della Lega che hanno accompagnato Jacopo Morrone dentro l’istituto. Erano presenti Andrea Manfrin, Nicoletta Spelgatti, Paolo Sammaritani e Luca Distort.
“Ho trovato una situazione da migliorare come tutto il sistema giustizia” ha dichiarato all’uscita Morrone. “Siamo al governo da un anno e abbiamo cercato di investire in capitale umano”. Il riferimento esplicito è alle carenze di organico e di agenti – il viceministro promette 1500 nuovi agenti che, al termine del concorso, saranno inseriti su territorio nazionale – così come ai problemi infrastrutturali del carcere valdostano e degli altri istituti di pena in Italia. “Adesso abbiamo un comandante e un direttore ad interim, che sono prestati da istituti vicini ma operativi a tutti gli effetti” ha sottolineato ancora Morrone. Una situazione che si auspica possa essere definitiva.
Poche le parole spese per le condizioni delle persone detenute che stanno scontando una pena. La priorità rimane comunque il lavoro “dobbiamo cercare di far interagire l’istituto penitenziario con il luogo in cui si trova, pertanto con le aziende per cercare di creare lavoro ai detenuti che in questo momento spesso sono lì nelle brande che non fanno nulla” ha detto il sottosegretario.
Durante la visita era presente anche il Presidente del tribunale Eugenio Gramola. Sua la richiesta, al Csm e al ministero, formulata alcune settimane fa, di aumentare la pianta organica dei magistrati di due unità, per far fronte all’incremento di lavoro portato dalla nuova organizzazione della Procura. “Abbiamo preso l’impegno di analizzare nello specifico la situazione della procura e del tribunale di Aosta per far sì che il servizio giustizia migliori” ha commentato Morrone. Il viceministro però poi ha specificato che “non è tanto l’organo politico che decide quanti uomini, ma ci sono il ministero e il Csm che scelgono come e quanti dislocarne su un determinato territorio a seconda delle emergenze e delle necessità”.