Impegno civico si spacca e volano gli stracci

03 Dicembre 2018

Alla fine la proposta di Chiara Minelli e Alberto Bertin per dar vita ad un governo di emergenza è arrivata. 
L’accordo a termine (14/16 mesi) per punti è stato inviato in serata ai capigruppo dell’Assemblea regionale.
Poche ore prima però, forse ritenendo irricevibili alcune condizioni di IC, i 15 hanno chiuso la porta a Minelli e Bertin, sbarrando la strada di Albert Chatrian alla presidenza della regione.

“Prima di stasera non abbiamo consegnato questo accordo a nessuno – spiega Chiara Minelli – di conseguenza avranno avuto qualche informazione, ma non da noi”.

In cosa consiste la proposta di una parte di Impegno Civico?
“Una Giunta snella – racconta ancora Minelli – senza aumentare il numero di assessorati, prevedendo anche delle figure esterne con requisiti di elevata professionalità e competenza, senza assessori di lungo corso”.

Nel cronoprogramma c’erano poi altre questioni “spinose” per i 15 come: la riduzione dei costi della politica, la riforma della legge elettorale, lo stop alla quotazione di Cva in attesa del referendum consultivo, un sistema di accoglienza regionale sui migranti, la riforma dell’Isee e ancora interventi per contrastare la povertà.

“Non si tratta secondo noi di aderire ad una maggioranza con la Lega, con l’Uv o con chicchessia, ma di proporre uno scenario diverso” scrivono Minelli e Bertin.

La scelta dei due consiglieri ha formalizzato la spaccatura di Impegno Civico. “Anche noi diamo una valutazione negativa sull’operato delle giunte del passato – sottolinea ancora Minelli – ma siamo dell’idea che in questa fase specifica è necessario confrontarsi e dare un segnale di responsabilità”.

Di tutt’altra visione l’altra consigliera regionale di Impegno Civico Daria Pulz, che nel gruppo allargato consiliare (Gag) di Impegno Civico del tardo pomeriggio, ha trovato al suo fianco Jeanne Cheillon, Carola Carpinello e Alexandre Glarey. I tre sottolineano di aver “preso atto, a malincuore e loro malgrado, dell’accanimento con cui una parte di IC, capeggiata da Elio Riccarand, continua a tentare di entrare in maggioranza, con chiunque”. Prima la Lega, accusano, ora l’Uv.

Pulz, Cheillon, Carpinello e Glarey denunciano il fatto che la proposta inviata ai capigruppo “non è stata approvata né dal GAC, né dall’assemblea di IC”. Non solo. Nei 20 punti del contratto di governo figurano questioni “mai toccate da IC”, come il trenino di Cogne, “residuo dell’era riccarandiana”, o il sistema presidenziale, “vera follia in un contesto come quello valdostano già caratterizzato da uomini forti e da una concentrazione del potere nelle figure del Presidente della Regione, Prefetto e Presidente dell’Università”.

Accusando infine Riccarand di portare avanti una “vecchia e cattiva politica” i quattro di Ic spiegano di voler andare al governo “per cambiare veramente, ma ci devono essere le condizioni: un gruppo consiliare più consistente e degli alleati meno impresentabili”.

E ora cosa succederà ad Impegno Civico? Pulz, Cheillon, Glarey e Carpinello chiedono la convocazione degli organi del movimento. “Noi resteremo Impegno Civico – chiosano ancora –  gli altri, se andranno al governo, possono anche chiamarsi in un altro modo”.

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