In attesa di un accordo lo Stato chiede alla Regione 123 milioni di euro per il 2019

24 Ottobre 2018

Se non si arriverà a chiudere un accordo, la Valle d’Aosta dovrà dare allo Stato 123 milioni di euro (onnicomprensivo) per il 2019. La cifra è messa nero su bianco nella finanziaria statale, la cui bozza è stata pubblicata ieri.

“Al fine di assicurare il necessario concorso delle regioni Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, entro il 31 marzo 2019 sono ridefiniti i complessivi rapporti finanziari fra lo Stato e ciascuno dei predetti enti, mediante la conclusione di appositi accordi bilaterali” si legge nel DDL. Accordi che terranno conto, si legge ancora “delle sentenze della Corte costituzionale n. 77 del 2015, n. 154 del 2017 e n. 103 del 2018 e che garantiscano, in ogni caso, il concorso complessivo alla finanza pubblica di cui al periodo successivo”.

tabella DDL Bilancio

Senza accordo gli importi chiesti alle Regioni autonome sono definiti “in via provvisoria” nella tabella e potranno esser “ modificati, ad invarianza di concorso complessivo alla finanza pubblica, mediante accordi tra le regioni interessate entro il 30 aprile di ciascun anno, da comunicare al Ministero dell’economia e delle finanze entro il 30 maggio”.

“Ne siamo stati messi a conoscenza nelle interlocuzioni fatte con lo Stato – spiega l’Assessore regionale alle Finanze, Stefano Aggravi – Le cifre sono indicative e su queste si sta concentrando la trattativa con lo Stato”.

La Regione da tempo sta trattando per arrivare ad un accordo, in vista dell’udienza del prossimo 6 novembre davanti alla Consulta. “C’è l’interesse da entrambe le parti a chiudere l’accordo per i rispettivi bilanci, che noi al momento stiamo predisponendo senza contare queste nuove cifre” prosegue Aggravi “Sono due le direttrici sulle quali si sta trattando: eventuali nuove risorse per la Valle d’Aosta e sul quando e come averle, e il contributo a regime che sarà inserito nel DDL di bilancio dello Stato”.

L’Assessore si dice, quindi, “fiducioso di poter arrivare entro la prossima settimana ad un accordo”. Se ciò non dovesse avvenire è possibile un rinvio dell’udienza alla Corte Costituzionale.

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