In casa Uv critiche e mal di pancia per la nuova possibile maggioranza a 18

16 Novembre 2018

Nella smorfia napoletana il 18 è o’sanghe, il sangue inteso come devozione.

“Per il bene della Valle d’Aosta” è ancora una volta il sacrificio che si apprestano a compiere in piazza Deffeyes il gruppo dei 15+1 (Rini)+ 2 (Pnv).
Ma di sangue, metaforicamente parlando, l’Uv ne ha già visto scorrere troppo e ieri sera al Conseil Fédéral, riunito a Quart, sono state diverse le voci contrarie ad un nuovo ribaltone.

“Dov’è la nostra dignità?” Apre le danze degli interventi Domenico Chatillard “E’ solo quella della poltrona con il bostik?”. L’ex sindaco di Valtournenche si dice poi contrario ad un accordo con Alpe. Sempre dalla Media Valle è stato il turno di Giacinta Merlin, consigliera comunale di Saint-Vincent: “Ci uniamo a queste cellule fluttuanti che ci ricattano e a ogni momento si mettono e si tolgono? Diciamo che cerchiamo una maggioranza per i valdostani ma mi sembra che si cerchi una maggioranza per attaccarsi alla poltrona”. Dopo Alpe critiche a Stella Alpina. “Io non dimentico la questione dei 25mila euro”. Franco Montrosset di Jovençan invita i consiglieri unionisti a iniziare la raccolta firme per andare a nuove elezioni.

Qualcuno cerca conferma della presenza effettiva dei 18 consiglieri per presentare la mozione di sfiducia costruttiva, altri si dicono preoccupati delle conseguenze di questa operazione per il movimento.

A tutti risponde il Presidente. “Faremo i passi che saranno fatti con particolare attenzione per il bene del movimento” prova a tranquillizzare la platea Erik Lavevaz che in apertura della riunione del “parlamentino” unionista aveva riassunto gli ultimi giorni.

L’accordo con Uvp e Alpe a cui si è aggiunto poi Stella Alpina, “il passo indietro” di Pnv che ha chiesto la condivisone di un “contratto di governo”. Sembra essersi sfilata invece Emily Rini (nonostante il suo nome compariva nel comunicato stampa di annuncio del progetto politico).  “Deve decidere se partecipare come indipendente o come Pnv con un contratto di governo” spiega ancora Lavevaz.

Ad appoggiare l’accordo con Alpe, Uvp e Stella Alpina è Renato Praduroux. “Questa aggregazione è un fatto positivo, dopo 5 anni che hanno bisticciato cercano di fare qualcosa insieme”. E sulla mozione di sfiducia: “ Dobbiamo pur governare, la gente ha bisogno di risposte.  Se lasciamo perdere questa occasione, domani mattina ci sarà qualcun altro per far una maggioranza diversa”.

A proporre un appoggio esterno per un governo di scopo è Aurelio Marguerettaz. “Un programma di un anno, un anno e mezzo per fare il bilancio 2019, una nuova legge elettorale e dare garanzie sul sociale e nella sanità” dice l’ex Assessore al Turismo: “Per me sarebbe ancora meglio se in questo accordo l’Union non prendesse alcuna poltrona”.

Proposta condivisa anche da altri che però si dicono preoccupati di andare ad infilarsi in una nuova maggioranza a 18. “Abbiamo provato a bussare a tutte le porte – risponde ancora il Presidente Uv – ma alcune le abbiamo trovate chiuse”.

Al momento Alpe, Uv e Uvp sono riusciti ad incontrare solo Impegno Civico che qualcuno spera di dividere, convincendo almeno Bertin ad unirsi ai 18. “Lega e Mouv vogliono venire in due ma per incontrarci singolarmente”. Oltre alla questione di metodo – come condurre gli incontri – ci sono poi dei veti.  “La parte estremista della Lega non vuol parlare con noi, altri non voglio parlare con Alpe, alcuni di noi non vogliono parlare con Mouv’”.

Dopo aver incassato critiche e attacchi arriva dagli eletti e in particolare dal capogruppo Testolin la proposta della serata.  “Abbiamo iniziato un percorso, lavoriamo ancora fino a martedì per capire chi è disponibile a costruire qualcosa. Allora i numeri potrebbero essere 18 come 21 o 16”. Proposta accolta. Martedì prossimo nuova convocazione per il Conseil. 

Conseil Fédéral
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