“In Valle l’idroelettrico è un business per pochi” denuncia il Movimento 5 stelle

26 Febbraio 2011

Le centraline idroelettriche sono diventate un business per pochi, alle spalle dei cittadini“. Il Movimento cinque stelle della Valle d’Aosta lo ha denunciato in un dossier, che sarà presentato alla Procura della Repubblica nelle prossime settimane, dall’eloquente titolo “La banda delle centraline – Cosa c’è nello sporco affare dell’energia pulita“, presentato ieri sera nella sala della Maison du boulodrome di Pont-Saint-Martin.

In cinque anni – ha spiegato Stefano Ferrerosono state presentate oltre 50 domande per costruire centraline, con una cupola politico-affaristica, formata sempre dai soliti nomi, che si è mossa velocemente“.

La serata, tra effetti speciali e ospiti “stranieri”, si è aperta con un gruppo hip-hop che ha dedicato un rap ai grillini. Poi le bordate, con nomi e cognomi, intrecci e sospetti. “Le società idroelettriche private, in Valle d’Aosta, fanno capo a poche persone – ha detto Ferrero – che hanno partecipazioni in altre società e che lucrano milioni di euro, con un guadagno assicurato, grazie ad una legislazione nazionale permissiva, che incentiva la produzione di energie rinnovabili a prescindere dall’effettiva vendita dei megaWatt prodotti, e a norme regionali assenti“.

Chi deve controllare, è il controllato stesso – ha aggiunto Ferrero -, e troppo spesso sono persone che ricoprono anche incarichi pubblici. Prima, la politica non ha approvato alcuna legge a tutela dei nostri corsi d’acqua, poi ha voluto limitare eolico e fotovoltaico, per tutelare il territorio, dimenticandosi l’idroelettrico“. I conflitti di interesse, secondo i grillini, sono “evidenti”.

La principale società privata in Valle è la Eaux Valdôtaine di Courmayeur, tra i cui azionisti figura una fiduciaria controllata da Franzo Grande Stevens, avvocato della famiglia Agnelli e ex fiduciario dello Ior (l’Istituto opere religiose al centro di tanti scandali italiani, dall’omicidio Calvi a inchieste per riciclaggio di denaro sporco), con partecipazioni in Lussemburgo.

Ma gli intrecci coinvolgono anche due “sindaci sceriffi – ha accusato Ferrero – eletti con una lista unica e che gestiscono i propri Comuni con un modo molto disinvolto”. Luigi Berger, sindaco di Champdepraz, “che attraverso la Alga Srl vuole costruire una centrale sul torrente Ayasse; per evitare conflitti di interesse, ha trasferito la concessione alle Euriver Srl di Paolo Faletti“. Giulio Grosjacques, di Brusson, è socio di Berger nella Champorcher Energie Srl, è stato consigliere della Ayas e Brusson Energie Srl ed è amministratore delegato della Hydroelectrique Clavalité Spa.

Chi controlla coincide con chi approva i progetti – ha aggiunto Roberto Cognettae con chi deve essere controllato“. “Se gli abitanti vogliono vendere la loro acqua sono liberi di farlo – ha proposto Ferrero – ma ad un prezzo onesto. Per la centralina sull’Ayasse, che potrà produrre 1 milione 300 mila euro di energia all’anno, il Comune di Champorcher riceverà circa 30 mila euro all’anno“.

Il deflusso minimo vitale? “Non esiste – ha sostenuto Ferrero – perché non ci sono dati storici sulla portata dei torrenti e la normativa non può essere applicata. La Regione ha commissionato uno studio sulle acque alla Cva Spa, la principale azienda del settore idroelettrico in Valle, che l’ha affidato alla Eaulogie Srl, guidata da due consulenti di Cva stessa. Forse sarà pronto per il 2013, quando gran parte delle centrali sarà già costruito”. Per finire, “l’ingegner Andrea Vicquery, che si occupa per la Regione della valutazione di impatto ambientali per le centrali idroelettriche, è socio della Eaux Valdôtaine“.

Le proposte dei grillini: una moratoria delle concesssioni idroelettriche fino a nuove regole che garantiscano il rispetto dei corsi d’acqua e dell’ecosistema, lo sfruttamento degli acquedotti per la produzione di energia, la costituzione di una commissione scientifica per valutare la situazione e l’approvazione di una normativa che vincoli alcune aree. “Invitiamo le altre forze di minoranza in Regione, Alpe, Pd e PdL, a sottoscrivere e a presentare con noi il dossier alla Magistratura“, ha concluso Ferrero.

Exit mobile version