La Lega all’attacco del Piano della mobilità: “Rende più ‘green’ le tasche degli aostani”
“Tutto il sistema traffico veicolare di Aosta ha delle carenze notevoli che con Piano urbano della mobilità sostenibile non si risolvono, anzi si accentueranno ancora di più. E lo faranno nelle previsioni del Pums stesso, che fa sì che vi sia, ed è stato apertamente dichiarato anche dai progettisti, una lotta all’uso dell’auto”.
A dirlo è Sergio Togni, capogruppo della Lega Vallée d’Aoste nel Consiglio comunale del capoluogo, durante una conferenza stampa organizzata per illustrare le osservazioni del “Carroccio” al Piano urbano della mobilità sostenibile della città. Un Piano che, ai consiglieri leghisti, non piace affatto.
“A nostro parere, ma non solo, perché raccogliamo le istanze della popolazione – ha spiegato la segretaria regionale Marialice Boldi -, il Piano presenta numerosi problemi dal momento che la circolazione, secondo i cittadini, ha subito notevoli difficoltà da quando sono stati messi in atto i primi provvedimenti da parte del Comune. E quanto c’è in previsione è ancora peggio”.
Tra le critiche al governo aostano anche le modalità, secondo la Lega un’imposizione d’imperio calata dall’alto: “Se come principio generale il Piano può anche essere condivisibile – sempre Togni -, questo va però portato avanti con un’attuazione delicata e progressiva. Cosa che non vediamo. Anzi, si parla della diminuzione della parte gratuita nella sosta a pagamento, la riduzione delle fasce gratuite, l’aumento di quelle a pagamento, il calo degli stalli bianchi. Con la visione che la sosta deve finanziare l’apparato, l’Amministrazione. Ed è una visione contraria alla nostra: per noi la sosta avviene sul terreno pubblico, di tutti, e quindi deve essere gratuita”.
Il prossimo Consiglio comunale
Lega che, intanto, annuncia alcuni atti che saranno presentati nel Consiglio comunale della prossima settimana. E la “questione Pums” torna diverse volte.
“Chiederemo a gran voce di rivedere il Piano tariffario della sosta, che così andrà solo a mettere le mani nelle tasche degli aostani – ha aggiunto la consigliera Sylvie Spirli -. Con queste tariffe assisteremo ad aumenti sostanziali in tutti i punti della città, eliminando la gratuità nella fascia 12-14 e uccidendo così tutto il commercio al dettaglio del centro storico”.
Ma non solo: “Per non parlare della modifica della viabilità all’Arco di Augusto – spiega ancora Spirli -. Di per sé, potevamo accettare la pedonalizzazione, ma non così come è stata imposta dalla maggioranza. Servivano in primis alternative immediate e credibili per gli aostani e per i turisti. La nostra idea, se fossimo stati al governo della città, era quella creare un’alternativa: con la possibilità di parcheggiare in città”.
Critiche a pioggia anche sulla pista ciclabile: “Abbiamo una visione ovviamente negativa – ha detto ancora la consigliera leghista -. Come opposizione non abbiamo gli strumenti per fermare questa ‘sciagura’ ma abbiamo il diritto di criticarla aspramente. Questa maggioranza non ha l’obiettivo di rendere green la città ma di rendere più green le tasche degli aostani”.
Quali alternative?
Oltre alle critiche, però, il Carroccio cittadino presenta un documento. Di osservazioni, sì, ma anche di proposte alternative. Soprattutto riguardo la gestione della sosta.
“Non basta criticare la maggioranza – prosegue ancora Spirli -, dobbiamo creare anche elementi propositivi e costruttivi. Un’alternativa è proporre la creazione di un parcheggio pluripiano, nella zona della cosiddetta ‘casa rossa’ all’Arco di Augusto”.
Togni fa eco alla sua collega: “Chi è stato nelle grandi città l’ha visto: la tecnologia di oggi permette di scavare a fianco ai mari, ai fiumi, vicino alle falde. Serve solo la volontà di volerlo fare, anche conivolgendo la Regione, cercando finanziamenti specifici. Si potrebbe scavare quanto si vuole per creare centinaia di posti auto”.
Con alcuni esempi: “A Milano ci sono parcheggi anche molto in centro. Il ‘Diaz’ lo è. Come a Genova. A Torino puoi parcheggiare sotto piazza San Carlo. Per non parlare del grande Piano dei parcheggi di Lione. Anche a Bergamo si arriva in pieno centro e si può parcheggiare in un pluripiano sotterraneo. Purtroppo qui è stata fatta un’altra scelta”.
“Questo documento – ha chiuso invece Andrea Manfrin, arrivato in conferenza stampa direttamente nella pausa del Consiglio Valle – è il frutto ed il condensato di un confronto con i professionisti ed i cittadini di diverse zone di Aosta che patiscono i problemi di una mobilità fortemente cambiata e che si vuole cambiare ancora verso il peggio“.