La Lega risponde a Baccega: “Dichiarazioni sconcertanti”

22 Dicembre 2016

L'assessore Baccega batte colpo, la Lega Nord risponde. Nello specifico, il Carroccio ribatte colpo su colpo alle dichiarazioni dell'assessore regionale all'Edilizia Residenziale Pubblica, che in conferenza stampa ha presentato il lavoro del suo dicastero nel 2016 e fornito qualche dato sulle iniziative in programma per il 2017.

“La Lega Nord – scrivono in una nota stampa – si dichiara sconcertata e stupita per le dichiarazioni dell’assessore Mauro Baccega inerenti gli alloggi popolari valdostani. Secondo Baccega ci sarebbero solo nove stranieri fra i primi 200 nella graduatoria aostana del 2011. Innanzi tutto l’assessore si dimentica di dire che quelle famiglie attendono un alloggio dal 2011, e ad oggi ancora nessun alloggio è stato assegnato ad uno di loro. In secondo luogo, guardando la graduatoria, spiccano ben 13 nomi stranieri fra i primi 47 in graduatoria, ovvero quelli che più probabilmente un domani potrebbero rientrare fra coloro che riceveranno l’attesissimo alloggio Erp Baccega ci vuole dire che tutti quegli stranieri sono stati naturalizzati italiani? Benissimo, allora ci dimostri che quegli stranieri naturalizzati non possiedono proprietà nei paesi di origine, allora, e solo allora, potremo convenire con lui”.

Attacco anche sui controlli: “Nella conferenza stampa infatti si dichiara che vi sono cittadini che dichiarano 75.000 euro di reddito, ma che vivono nelle case popolari e l’assessore che fa? Si limita a dire che dovrebbero pagare un canone più alto? Questi sarebbero i controlli? Ma ci rendiamo conto che ci sono 549 nuclei in attesa solo ad Aosta e il suo assessorato lascia indisturbate nelle case popolari persone che potrebbero pagarsi tranquillamente un affitto?”.

“Invece di convocare conferenze stampa tanto avventate quanto inesatte quindi – conclude la nota – l'assessore Baccega farebbe bene a fare un po’ di controlli in più ed a dare corso alle proposte di buon senso portate dalla Lega, come ad esempio l’elevazione a 5 anni di residenza per accedere ai servizi, l’impossibilità di avere immobili all’estero e l’estensione ai servizi anche ai padri separati che tanti risultati hanno ottenuto in tantissime realtà italiane”.

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