La visita di Giorgia Meloni ad Aosta: bagno di folla, selfie e il rito della coppa dell’amicizia
Il tempo di terminare il Consiglio dei Ministri e salire su un A319 diretto a Torino, dove atterrerà alle 14.45 circa. Il trasferimento su un elicottero Uh60 dell’esercito e l’arrivo all’aeroporto Corrado Gex. Sono le 15.45 quando l’auto blu con la presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni parcheggia in piazza Deffeyes. Ad accoglierla il presidente della Regione Renzo Testolin e il sindaco di Aosta Gianni Nuti, fra gli scatti dei fotografi e gli sguardi di tanti curiosi accorsi intorno a Palazzo regionale. Il tempo di due battute, la prima sul tempo, non così inclemente come ci aspetterebbe da una regione di montagna e sulla gioia nel poter visitare la Fiera di Sant’Orso. Inizia così la prima visita della premier Meloni in Valle d’Aosta.
Nel salone delle manifestazioni dalle 14.30 la attendono i 74 sindaci valdostani, tutti con indosso la fusciacca, e molti dei 35 consiglieri regionali e delle autorità civili e militari. Presente anche il Vescovo di Aosta Franco Lovignana, sembra per espressa volontà della premier.
Il benvenuto alla presidente in Valle d’Aosta lo pronuncia inizialmente in francese il presidente della Regione Testolin. Spiegherà in seguito la volontà di evidenziare il bilinguismo, una delle specificità della regione. “La Valle d’Aosta per le sue caratteristiche potrebbe essere un vanto per la nostra nazione” scandisce Testolin, che in una vera e propria maratona – i tempi della visita sono contati – si lancia poi a mettere in fila le richieste della Valle d’Aosta. Dalla questione dei trafori, all’autostrada. Chiede l’aiuto del Governo, Testolin. “Oggi non ha potuto verificare la situazione, ma è impensabile continuare a essere sotto scacco della diatriba fra il Ministero e i concessionari del tratto autostradale che per noi è fondamentale”. Ricorda poi il nuovo accordo finanziario che andrà firmato con lo Stato. “Non ci siamo mai tirati dietro davanti al risanamento del debito pubblico, speriamo di poter attenuarlo in futuro, con la rinegoziazione del patto del prossimo anno, che dovrà essere affrontato con l’attenzione di tutto quello che ci paghiamo”.
E’ poi la volta di Meloni di prendere la parola e lo fa elogiando la capacità di Testolin “di sintetizzare in pochi minuti tutte le rivendicazioni principali della regione verso lo Stato”. “Lo considero giusto, un grande elemento di responsabilità, ma quello che abbiamo visto in questi mesi dice che c’è, da parte del governo, piena volontà di collaborare”. Sui dossier autostrada e trafori, la premier promette: “torno a Roma con il tentativo di dare maggiore carica e vale anche il tema dello statuto delle autonomie”. Su quest’ultimo tema, la Premier evidenzia “di aver sempre creduto nel principio della sussidiarietà, che cerchiamo anche di applicare a livello europeo. Deve rispondere il livello più prossimo alla vita dei cittadini, per dare risposte concentrate sulle specificità. Da sempre difendo l’identità, questa è l’ossatura dell’Italia, i suoi mille campanili, sono la nostra forza in un mondo in cui si tende all’omologazione”.
Un breve discorso, poi la firma dell’accordo che trasferisce 32,7 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027 per il progetto dello studentato a Palazzo Cogne, la ristrutturazione della scuola Manzetti e la centrale di energia elettrica – “pochi progetti ma molto significativi che creano sviluppo e migliorano la crescita” – e infine la foto con tutti e 74 i sindaci valdostani.
Lascia poi Palazzo regionale la Premier per concedersi al bagno di folla, agli abbracci, ai selfie, ma anche al rito della coppa dell’amicizia – “ragazzi è bello carico” dice dopo aver assaggiato il caffè alla valdostana – . Più avanti non disdegnerà anche un bicchiere di vin brûlé offerto dallo stand dell’Oftal. Il breve giro fra i banchi della Fiera di Sant’Orso, con qualche parola scambiata con alcuni artigiani, chiude la prima visita ufficiale della Premier.
Cosa prevede l’accordo
Sei milioni di euro in arrivo per lo studentato
Scartata l’ipotesi di realizzare lo studentato della Nuova Università in via Trottechien, nei locali che un tempo ospitavano gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, la Regione è tornata ad una delle prime idee: ristrutturare Palazzo Cogne. E i primi sei milioni e 100mila euro arrivano oggi da Roma, portati dalla Premier Giorgia Meloni. Per dar corso al progetto ne serviranno però altri sette, per un totale previsto di 13 milioni di euro. Una volta realizzato lo studentato potrebbe accogliere 70 ragazzi con circa 2000 m² di superficie.
La demolizione e ricostruzione della scuola Manzetti
Ammontano a 20,5 milioni di euro le risorse per la demolizione e la ricostruzione dell’edificio scolastico Manzetti di via Festaz.
Per l’intervento il Governo regionale ha approvato nel novembre 2022 il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di ristrutturazione. La proposta progettuale prevede un piano interrato che ospiterà l’aula magna, laboratori, depositi e archivi, un piano terreno in continuità con lo spazio pubblico esterno, destinato ai servizi amministrativi e alle aule speciali, quattro ulteriori piani per le aule e una palestra a doppia altezza posizionata al quarto piano.
La centrale di fornitura di energia elettrica
Sei milioni di euro andranno invece per la realizzazione in piazza della Repubblica di un’infrastruttura civile che permetta di ospitare una centrale unica di fornitura di energia elettrica in media tensione (MT) e di produzione di energia (caldo-freddo) da sorgenti completamente rinnovabili. La centrale servirà una serie di edifici di proprietà regionale ubicati nell’area limitrofa.