La Regione accorcia il tempo di divieti di abbruciamenti
«È sbagliato dare alla Regione un parere positivo con delle osservazioni quando bisogna dare un parere negativo, lo si è visto a proposito della questione degli abbruciamenti, dove dopo un “sì” con molte osservazioni non siamo stati ascoltati». A sollevare la questione, all'assemblea del Consorzio per gli Enti locali di questo pomeriggio, è stato il sindaco di Morgex Lorenzo Graziola, mentre si discuteva una proposta un delibera di Giunta regionale sui contributi ad alcuni comuni valdostani per la prevenzione di rischio idrogeologico e calamità.
Se il presidente Franco Manes, sindaco di Doues, ha ricordato che «in ogni caso esprimiamo un parere e se la Regione vuole va avanti anche con uno negativo», il relatore sul punto in discussione Pierre Bonel, sindaco di Arnad, ha in parte convenuto con Graziola: «È vero, delle volte dalla Regione ci dicono “perché vi lamentate se avete messo un parere positivo?”, quando magari sotto c'è una lista della spesa di osservazioni su una delibera».
«In ogni caso – continua Bonel – c'è stato un incontro a proposito degli abbruciamenti con l'assessore Fabrizio Roscio, dove gli abbiamo di nuovo esposto le problematiche che erano uscite qui in assemblea». Secondo i sindaci valdostani, nella proposta della Regione si limitavano per troppo tempo le attività di pulizia dei boschi e dei campi, nell'estendere il divieto di bruciare fino al 15 febbraio.
«Anche parlando con l'Arpa si è convenuto che l'aumento in questi ultimi anni di benzodiepirene nell'aria non derivi certo dagli abbruciamenti, che non sono di certo aumentati – spiega Bonel – ma dal cambio dei combustibili usati per scaldare casa, dove se ne sono scelti meno cari come il pellet». Per questo si è arrivati all'accordo di accorciare il divieto, che andrà dal primo novembre al primo di febbraio, «quando in Bassa Valle già si cominciano i primi lavori in agricoltura».
Rispetto al punto sui contributi ai comuni per il rischio idrogeologico e la calamità la Regione ha stanziato 480 mila euro per cinque Comuni che avevano fatto richiesta nel 2016: Arnad, Brusson, Champdepraz, Pont-Saint-Martin e Saint-Vincent. L'osservazione fatta dai sindaci chiede alla Regione di mettere a 5 mila euro il limite di ammissibilità per accedere ai contributi e non a 20 mila. «I Comuni hanno poche disponibilità finanziarie in questo momento – spiega Manes – e, essendo che questi contributi non coprono al 100 per cento il costo degli interventi, comunque qualcosa bisogna stanziare a bilancio».