La Valle d’Aosta recepisce la “Carta dei diritti della bambina”

20 Novembre 2015

"Se in Italia i problemi delle bambine italiane non sono poi così dolorosi questi si presentano quando si interagisce con bimbe straniere, come sempre più avviene in una società senza confini". A ricordarlo è stata questa mattina Selma Chiosso,  Presidente del Distretto Nord Ovest della Federazione Italiana Donna Arti Professione Affari-Fidapa. L’Associazione si è fatta promotrice in Valle d’Aosta del recepimento, attraverso la firma di un protocollo di collaborazione, della Carta dei diritti della Bambina che ha l’obiettivo di favorire il superamento degli stereotipi di genere, di garantire il diritto alla parità sostanziale e di porre le basi per un sano, armonioso e costruttivo rapporto tra uomo e donna.

"Sarà un’occasione in più per monitorare insieme le violenze sui minori e per portare alla luce il sommerso contro cui non possiamo fare nulla al momento" ha sottolineato l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson. 

"Il nostro obiettivo è di poter migliorare la condizione della donna e della bambina all’interno della famiglia e nel mondo della scuola e del lavoro, promuovendo ad esempio azioni formative per la famiglia e i neo genitori" ha ricordato Serena Antoni Dani, Presidente della sezione valdostana della Fidapa. 

La Carta riconosce alla bambina il diritto di "essere protetta e tratta con giustizia dalla famiglia, dalla scuola, dai datori di lavoro, di essere tutelata da ogni forma di violenza fisica o psicologica, da abusi sessuali e dalla imposizione da parte degli adulti di praticare tradizioni religiose e culturali" ma anche di  "beneficiare di una giusta condivisione di tutte le risorse sociali, di essere trattata con i pieni diritti di persona dalla legge e dagli organismi sociali, di ricevere un’idonea istruzione". 

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