L’Agenzia delle Entrate chiede tre milioni di euro al Forte di Bard
Un po’ meno di tre milioni di euro. E’ quanto l’Agenzia delle Entrate contesta di imposte non pagate al Forte di Bard. Le due cartelle relative ad accertamenti sugli anni 2015 e 2016 sono arrivate ai vertici del polo museale il 25 febbraio scorso e hanno avuto come conseguenza le dimissioni del Presidente Sergio Enrico.
“E’ sicuramente la motivazione principale delle mie dimissioni – racconta il Presidente, oggi al suo ultimo giorno di incarico – Non voglio rischiare personalmente per delle cose che riguardano un periodo nel quale non c’ero, ma che derivano da strategie del passato”.
Le contestazioni riguardano in particolare il contributo che ogni anno la Regione versa all’Associazione Forte di Bard, che in quanto ente del terzo settore gode di agevolazioni fiscali. Secondo l’Agenzia delle Entrate – che ha compiuto accertamenti dal febbraio fino al giugno del 2018 – il Forte di Bard non poteva più accedere a queste agevolazioni perché l’attività commerciale (ad esempio la vendita dei biglietti) aveva superato i finanziamenti pubblici.
Se nel 2012 il contributo della Regione al Forte ammontava a 4,5 milioni di euro, nel 2018 è stato di 1,8 milioni di euro. “Nel tempo in senso generale, il Forte è diventato sempre più autonomo. – racconta Enrico – Questa indipendenza ci allontana dal concetto di associazione”.
Tra imposte non pagate e sanzioni le due cartelle ammontano a circa 2,8 milioni di euro.
Il Forte di Bard ora può decidere di fare ricorso, oppure di pagare quanto richiesto o ancora scegliere l’accertamento in adesione.
“Ieri abbiamo fatto il comitato di indirizzo e abbiamo convenuto che il problema, che è del passato ma riguarda anche una scelta del presente e del futuro, va risolto dall’Assemblea dei soci.”
Nel frattempo la Regione si è mossa per trovare un nuovo Presidente. Il bando, pubblicato nei giorni scorsi, scadrà il 21 marzo. L’incarico non prevede alcuna indennità, ma a questo punto verrebbe da dire solo grane.