“L’Assessore ed i vertici dell’azienda hanno oggi la mia più totale fiducia”
“L’Assessore ed i vertici dell’azienda hanno oggi la mia più totale fiducia“. Il Presidente della Regione Erik Lavevaz rompe in Consiglio regionale il silenzio sulle inchieste che hanno interessato la Sanità valdostana. E lo fa difendendo l’operato dell’Assessore Roberto Barmasse. “Non voglio neppure parlare delle allusioni di interessamenti su assunzioni interinali. Lo dico chiaramente: se avessi il minimo dubbio che l’Assessore avesse mosso un dito in tal senso, sarei il primo a chiedere le sue dimissioni”.
Parte dalla richiesta di archiviazione dell’inchiesta, il Presidente della Regione, per definire “anomalo” lo spazio dedicato dagli organi di stampa alla vicenda.
Lavevaz ricorda come “l’amministrazione regionale abbia un ruolo di controllo dell’operato dei suoi vertici quando necessario, pur nel rispetto dell’autonomia dell’ente. Si tratta di un compito principalmente dell’Assessorato, ma che ho anche personalmente messo in campo durante la prima fase vaccinale: in più occasioni ho scritto ai vertici dell’Azienda Usl per avere conferme sulla corretta attuazione del piano vaccinale”.
Funzioni di controllo in capo all’Assessorato come nella vicenda dell’intervento chirurgico ad un parente di un consigliere regionale. “È quello che è avvenuto quando, nella fase più difficile per l’ospedale regionale, l’intervento dell’Assessore ha permesso di risolvere una criticità che avrebbe altrimenti bloccato interventi chirurgici salvavita.” E ancora: “L’assessore avrebbe forse dovuto tacere riguardo ad una criticità, reale e grave? Essersi attivato per sbloccare degli interventi salvavita può essere considerato “clientelismo” o una questione eticamente discutibile?”.
Sulla procedura di nomina del Direttore del Dipartimento delle discipline chirurgiche dell’azienda, Lavevaz spiega come “l’Assessore ha semplicemente richiesto che i termini per la pubblicazione di un bando fossero rispettati e non ne venisse anticipata la pubblicazione solo per la richiesta interessata di un possibile candidato. Se l’Assessore si fosse comportato diversamente, allora sì che si sarebbe trattato di un’ingerenza non legittima. Anche in questo caso, invece, l’Assessore si è fatto garante del sistema.”
Il Presidente della Regione garantisce, quindi, il suo impegno, “insieme a quello dell’Assessore e del Commissario dell’Azienda, per vigilare affinché tutti i processi e tutti i passaggi siano svolti nel totale rispetto delle regole e dei procedimenti”.
Da parte sua l’Assessore Barmasse, ribadendo la “totale estraneità a qualunque forma di condizionamento o, peggio, di raccomandazione”, annuncia invece all’aula l’intenzione di richiedere un audit interno all’Azienda Usl “per verificare sia le modalità di applicazione della procedura di selezione del personale, introducendo altresì la verbalizzazione delle attività poste in capo all’Azienda Usl nel procedimento, sia la corretta applicazione dei regolamenti aziendali in materia di attribuzione e mantenimento di incarichi apicali. ”
Annuncio accolto con favore dal vicecapogruppo della Lega Vda Stefano Aggravi, mentre la risposta del Presidente Lavevaz non convince gli altri gruppi di minoranza che avevano invitato il Governo regionale a risolvere “questa situazione gravissima”. “E’ una bruttissima pagina – evidenzia il capogruppo di Pour l’Autonomie Marco Carrel. – Dobbiamo porre un confine”. Per la capogruppo di Pcp Erika Guichardaz “poco conta che non vi sia stato un reato, il sistema va estirpato non a parole, ma con atti concreti”.