L’Assessore in vacanza e nei corridoi si scatena l’ironia
Riflettori puntati su una poltrona, oggi, in Consiglio regionale. E per una volta non è quella del Presidente della Regione. A spiccare nella prima seduta dell’Assemblea dopo l’arrivo della tempesta giudiziaria che si è abbattuta sulla Procura di Aosta è l’assenza dell’Assessore regionale alle Finanze, Ego Perron. Assenza impossibile da non notare anche perché a segnalarla sono diversi colleghi irritati per la decisione dell’Assessore di non rinunciare alle vacanze all'estero, da tempo prenotate.
Una scelta ritenuta inopportuna per il particolare momento politico che il suo movimento e gruppo sta vivendo, anche per via della questione Casinò, in capo a lui fino a qualche settimana fa. Una scelta, ancora più inopportuna, il commento più diffuso, per l’inchiesta giudiziaria sulla Bcc che lo vede coinvolto e per la quale la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio dell’Assessore. E c’è qualcuno, come il consigliere di Alpe, Alberto Bertin che nei giorni scorsi non ha esitato a mettere in relazione l’indagine che vede coinvolto Perron con quella che ha portato ai domiciliari l’imprenditore Gerardo Cuomo e il procuratore Pasquale Longarini. “Quattro interdittive antimafia, per altrettante imprese edili valdostane, un'altra sottoposta ad amministrazione giudiziaria per gli stessi motivi e ovviamente un'indagine della direzione distrettuale antimafia – scriveva nei giorni scorsi Bertin – Da quest'ultima prendono avvio le inchieste della magistratura riguardanti l'assessore Perron e il PM Longarini”.
Nei corridoi di Piazza Deffeyes non sono mancate le battute ironiche sull'assenza "strategica" dell'Assessore. "Si è dato alla macchia" ha abbozzato qualcuno, "non lo rivediamo più", ha chiosato qualcun altro. Di sicuro la "latitanza" di Perron ha lasciato perplessi un po' tutti.