“Le europee sono una cartina di tornasole per Fratelli d’Italia Vda per le elezioni regionali”
“Il voto dell’8 e 9 giugno sarà una cartina di tornasole per misurare la forza del nostro partito che ha intenzione di tornare con un numero cospicuo di consiglieri in Regione”. Alberto Zucchi, coordinatore in Valle d’Aosta di Fratelli d’Italia ha lanciato ieri sera ad Aosta la campagna per le europee dell”amico” Carlo Fidanza con uno sguardo già all’autunno 2025, quando si tornerà al voto per il rinnovo del Consiglio Valle. E l’europarlamentare, secondo nella lista della circoscrizione Nord Ovest, appena dopo la premier Giorgia, promette già il suo sostegno per l’appuntamento elettorale locale. “Vi accompagnerò in questo percorso perché abbiamo bisogno di ritornare in regione con numeri adeguati”.
Fratelli d’Italia Valle d’Aosta non ha presentato un proprio candidato alle elezioni europee. “Non è necessario che in Valle d’Aosta ci sia un rappresentante della nostra terra, ci sentiamo ampiamente ben rappresentati da persone come Carlo, in grado di svolgere attività per la nostra terra molto di più di presenze isolate e non decisive”. Da Zucchi prima e poi dallo stesso Fidanza arriva l’invito ad andare a votare e a invitare ad andare alle urne, scrivendo il nome della Premier Giorgia. “Sento Conte parlare di truffa, se ne intende visto che pagheremo per i prossimi 20 anni il Superbonus” dice Fidanza. “Il capo del governo italiano si schiera in prima persona e ci mette la faccia, chiedendo un voto non solo al nostro partito ma anche per lei, perché milioni di preferenze a Giorgia Meloni le consentiranno di presentarsi ai tavoli con gli altri leader europei in modo molto più forte e più legittimata. Noi siamo tutti chiamati a essere gli ambasciatori di Giorgia. Si deve votare Giorgia per fare contare di più l’Italia. Non c’è nessuna truffa, perché tutti sanno che lei rimarrà a guidare il governo”.
L’avvento della Premier al Governo, sottolineava poco prima Zucchi, ha portato l’Italia in Europa a passare “da Cenerentola è diventata una nazione rispettata.” Racconta “il cambiamento di paradigma”nelle istituzioni europee degli ultimi anni. “Per tre anni e mezzo abbiamo subito le decisioni folli di Bruxelles, con la scusa del green che ci ha fatto sentire tutti dei biechi inquinatori”. C’era un modello invasivo nelle nostre vite, ci volevano insegnare quale cibo mangiare, quale auto guidare, come ci dobbiamo vestire e quale efficientamento energetico per le nostre case dovevamo scegliere”. Punta il dito in particolare contro l’ex commissario Ue all’Ambiente Timmermans. “Per fortuna ci siamo tolti di mezzo questo personaggio, che ha fatto già troppi danni”. L’arrivo di Meloni al Governo italiano, prosegue il racconto Fidanza, “ha aperto una seconda fase” e cita come esempio l’eliminazione del vino e della carne rossa dall’elenco dei prodotti ritenuti dannosi. Una scelta che avrebbe comportato una perdita di fondi. “Era già tutto pronto, ma poi il Ministro Lollobrigida si è opposto e alla fine la proposta è stata bocciata”.
“Siamo riusciti a fermare alcune politiche green, grazie al coraggio di Meloni, anche se non è semplicissimo resistere contro la retorica mainstreaming, che ci accusa di essere dei negazionisti. Ci vuole coraggio ad esempio a difendere la nostra industria dell’automotive”.
Sulle auto elettriche Fidanza evidenza come “legarci mani e piedi a una transizione ecologica solo sull’elettrico è una follia, che non è che sia poi più pulita di quella che si può fare con i biocarburanti e noi speriamo fra qualche anno anche con il nucleare, su cui con l’Eni stiamo facendo delle sperimentazioni”.
Fra i risultati conseguiti dalla Premier in Europa, Fidanza menziona il tema dell’immigrazione e cita gli accordi con la Tunisia, grazie al quale “si sono ridotti del 60% gli sbarchi”. Il merito della Presidente del Consiglio, spiega l’europarlamentare: “aver capito che il problema era bloccar le partenze, costruendo in la delle opportunità di lavoro e sviluppo che evitino a queste persone di dover partire, arricchendo le mafie degli scafisti”.
“La scadenza del 8 e 9 giugno ci potrà dare occasione di portare avanti il lavoro straordinario che Giorgia sta facendo. – conclude Fidanza – Non si tratta solo di far vincere la destra sulla sinistra, ma di cambiare le politiche europee grazie alle quali governeremo meglio l’Italia”.