Legge elettorale, partono gli appelli ai sindaci e ai cittadini
Alle critiche di Risposta civica sull'attuale legge regionale si uniscono ora cinque consiglieri comunali e la deputata Elisa Tripodi.
"Una legge elettorale sciagurata non permette né ai consiglieri comunali né agli avvocati cassazionisti di certificare le firme per la partecipazione alla competizione elettorale di cui hanno bisogno le formazioni che non siedono in Consiglio regionale. – scrivono Carola Carpinello, Etienne Andrione, Loris Sartore, Giuliana Lamastra e Paolo Fedi – "Quest'anno sono parecchie quelle che devono raccogliere tra 1000 e 1500 firme (ricordiamo che per le politiche erano tra 300 e 600) e la mancanza dei consiglieri certificatori in particolare crea un enorme problema di democrazia. Solo chi, infatti, può “permettersi” un notaio può effettuare la raccolta pubblica, tra la gente".
I cinque consiglieri chiedono, quindi, ai sindaci valdostani "di spendersi ai banchetti, e chiediamo al sindaco di Aosta, Fulvio Centoz, di essere il primo e più disponibile – assieme, nei limiti di una legge non chiarissima sul punto, ai suoi assessori -, data la dimensione del bacino aostano".
Un altro appello arriva, questa volta, ai cittadini, dalla neo deputata Elisa Tripodi. "Il prossimo mese saremo chiamai alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale. – spiega in una nota la deputata – Un rinnovamento che sarà difficile da attuare a causa di una legge regionale antidemocratica che limita la partecipazione elettorale di quei movimenti, forze politiche e associazioni di liberi cittadini che da sempre si occupano del nostro territorio ma che non hanno una rappresentanza in Consiglio Regionale".
"Il mio appello non ha simboli politici – scrive ancora Tripodi – vuole essere l’appello di una cittadina come voi che ha il privilegio di rappresentarvi in Parlamento e, come tale, si sente in dovere di invitare tutti voi a recarvi presso i vostri Comuni e apporre la vostra firma sulla lista di quei cittadini che riterrete più idonei a portare la vostra voce dentro le istituzioni e che possano rappresentarvi al meglio. Firmare è un atto di grande democrazia, perché anche se la forza politica alla quale sentite di appartenere ideologicamente è già presente in Consiglio Regionale, saranno le discussioni politiche tra le diverse rappresentanze che faranno nascere i progetti migliori".