Legge oblio oncologico, la soddisfazione di Manes: “Una scelta di civiltà”
“Oggi abbiamo scritto una bella pagina di politica, finalmente dopo un percorso articolato, si arriva a dare dignità e pari diritti a oltre 900 mila persone che oggi in Italia sono guarite da una malattia oncologica. Già altri paesi europei hanno emanato specifiche leggi e oggi anche l’Italia si adegua. Il diritto a non dichiarare informazioni sulla propria malattia da parte di ex pazienti è una conquista!” . Così il deputato valdostano Franco Manes esprimendo soddisfazione per l’approvazione con voto unanime sulla legge sull’oblio oncologico.
Manes, insieme alla componente minoranze linguistiche del gruppo misto, ha espresso voto favorevole al testo unificato della proposta di legge, che riconosce fra l’altro il diritto delle persone guarite di non dichiarare la loro pregressa patologia.
“Finalmente, con questa legge, – prosegue Manes – il Parlamento pone fine a questo vuoto legislativo e ritorna a dare a tante donne e uomini una dignità vera, una libertà di essere cittadini come tutti gli altri. Cittadini che possono guardare con serenità al loro futuro. Il concetto di guarigione per un paziente oncologico è molto variegato in termini temporali. Termini che variano in funzione delle neoplasie. Ad esempio meno di 5 anni per il cancro alla tiroide sino ad arrivare ai 20 anni circa per alcuni tumori frequenti come quelli della mammella e della prostata. Nel nostro Paese – conclude Manes – sono circa 3,6 milioni le persone che hanno avuto una diagnosi di cancro. Di questi, il 27% pari a circa 1 milione, può essere considerato guarito e molti di loro ad oggi subiscono, hanno subito o subiranno discriminazioni legate alla malattia. Con questa legge tutto questo sarà molto limitato, un tassello importante per una reale riabilitazione per la qualità della vita.”
Il testo, approvato a Montecitorio con 281 voti a favore e nessun contrario, passa al Senato.