Legge sugli impianti a fune: la Regione trova le coperture, in arrivo 6 milioni di euro

20 Marzo 2018

La legge sugli interventi regionali a sostegno degli impianti a fune passa – a maggioranza – lo “scoglio” della Commissione e sono pronti a sbarcare in Consiglio regionale. L’argomento, che a gennaio aveva scaldato gli animi in aula con la minoranza ad accusare il Governo di non avere le coperture per mantenere le promesse in bilancio, è stato infatti trattato questa mattina durante la IV Commissione permanente “Sviluppo economico”.

In audizione, a spiegare il provvedimento, l'Assessore regionale al Turismo Aurelio Marguerettaz: “Sbloccate le finanze abbiamo presentato una rideterminazione degli importi: una parte delle risorse è rimasta per gli impianti sovralocali, l'altra va sulla vecchia 'legge 8' per delle revisioni che avevano già beneficiato di una proroga. L'importo complessivo è di 6 milioni di euro circa”.

Soddisfatto il Presidente dell’Associazione valdostana impianti a fune Ferruccio Fournier, consapevole comunque che agli impianti a fune valdostani servirebbero ben altre cifre. Fournier, infatti, traccia un discorso più complessivo: “Gli interventi – ha spiegato dopo l’incontro in Commissione – verranno eseguiti in tutte le stazioni. È un bene, anche se per il mantenimento degli impianti servirebbero altre risorse perché il sistema sta in piedi, alcuni impianti sono un po’ vecchi, ma servirebbero comunque interventi straordinari abbastanza ‘di peso’, già solo la revisione di una funivia costa circa un milione”.

Il discorso di Fournier, in questo senso, va in prospettiva: “Non si parla però solo di impianti a fune, ma di impianti in generale, e a volte questo sfugge. Servirebbero infatti impianti di innevamento programmato che in cinque giorni possano riempire di neve il comprensorio, per non dover stare due mesi a fare neve. Per questo però servono ferddo, molta acque e assenza di vento, quindi le finestre per lavorare non sempre sono molte. Servirebbero dei bacini, e dove ce li ha Cva abbiamo una convenzione, come a Gressoney o Valtournenche, oppure servono tubature di rilievo per portare l’acqua in quota”.

Per la minoranza è invece piuttosto scettico Claudio Restano, Ac-Pnv: “Questa legge va incontro alle esigenze degli impianti, anche se abbiamo sempre detto che di milioni ne sarebbero serviti almeno 13, più del doppio di quelli stanziati, serviva una valutazione più attenta. Ora bisognerà vedere come verranno destinati questi fondi, e dove si investe, perché magari ad una piccola stazione basta poco per fare un salto di qualità, mentre per altre il discorso è ben diverso”.

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