L’Italia a 12 regioni: nella proposta del Pd la Valle d’Aosta accorpata al Piemonte e alla Liguria

17 Dicembre 2014

Sparisce la Valle d’Aosta nell’Italia a 12 regioni ridisegnata da due parlamentari del Pd, Roberto Morassut e Raffaele Ranucci. Il deputato e il senatore hanno presentato ieri durante una conferenza stampa il disegno di legge costituzionale depositato alla Camera e al Senato.

La proposta porta dalle attuali 20 a 12 le regioni italiane, immaginando quindi serie di accorpamenti. Sorte quest’ultima a cui sarebbe destinata la Valle d’Aosta che con il Piemonte e la Liguria andrebbe a formare la Regione Alpina. Salva la Lombardia mentre il Veneto il Friuli e il Trentino darebbero vita alla Regione Triveneto. L’Emilia Romagna allarga le sue competenze sul territorio della provincia di Pesaro. Toscana, Umbria e provincia di Viterbo entrano nella Regione Appenninica mentre la Regione Adriatica prende forma dalle Marche e dall’Abruzzo con le province di Rieti e Campobasso. Alla Regione Tirrenica andrebbero a finire l’attuale Campania più Frosinone e Latina, la Levante sarebbe composta dalla Puglia, unita alle province di Isernia e Matera mentre la Ponente sarebbe composta da Calabria e provincia di Potenza. Rimangono la Sardegna e la Sicilia, le uniche due regioni a cui viene ancora riconosciuto lo Statuto Speciale e viene creato il Distretto-Regione di Roma Capitale.

"Le Regioni – spiegano in una nota congiunta i due parlamentari – sono nate negli anni ’70 per cercare di dare rappresentanza alle diverse identità italiane. Ma se in una prima fase hanno fatto bene e hanno aiutato la crescita del Paese, in un secondo momento sono diventate protagoniste di fenomeni non positivi della vita pubblica. 15 sono finite sotto inchiesta, 494 sono stati i consiglieri coinvolti, quasi 60 milioni di euro – tutti soldi pubblici – la cifra sulla quale i magistrati stanno ancora indagando. È per questo che ora bisogna cambiare".

I due parlamentari del Pd ieri hanno annunciato che il disegno di legge "potrebbe essere, per accorciare i tempi, portato come emendamento alla Riforma del Titolo V della Costituzione". A commentare su Twitter la notizia è il Senatore valdostano, Albert Lanièce che parla di "Brutto segnale".

 

 

 

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