Lo Stato chiede alla Valle d’Aosta quasi 100 milioni di euro per il 2018
L'emendamento proposto dal governo e approvato ieri in Commissione Bilancio della Camera, durante la discussione della Legge di Stabilità, ha gettato il panico a Palazzo regionale, alla vigilia dell'approvazione della finanziaria regionale, nella quale non è stato previsto nessun accantonamento per il 2018.
"Nelle more della definizione dei complessivi rapporti finanziari fra lo Stato e la regione Valle d'Aosta che tenga conto, tra l'altro, delle sentenze della Corte costituzionale n. 77 del 2015 e n. 154 del 2017 – si legge nel testo dell'emendamento approvato ieri – gli accantonamenti a carico della regione Valle d'Aosta a titolo di concorso alla finanza pubblica sono ridotti di 45 milioni di euro per l'anno 2018 (Nda la richiesta originale è di 144 milioni), 100 milioni di euro per l'anno 2019 e 120 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2020".
Venuto a sapere dell'emendamento approvato il Governo regionale ha immediatamente chiesto un incontro al Governo nazionale per affrontare con urgenza la questione.
In una nota trasmessa nella giornata di oggi al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Vice ministro dell’economia e al Presidente della Commissione Bilancio della Camera, a firma del Presidente della Regione, Laurent Viérin, è stato, in particolare, evidenziato come il contenuto dell’emendamento sia palesemente in contrasto con gli impegni assunti dal Governo per la soluzione della questione finanziaria e per il superamento del contenzioso pendente per il 2017, ma sopratutto con le sentenze della Corte Costituzionale, alla base delle richieste della Regione, che hanno sancito che il contributo non può essere preteso oltre il 2017, trattandosi di accantonamenti unilaterali, disposti in assenza di qualsivoglia accordo, su spettanze cui la Regione ha diritto in virtù della sua autonomia finanziaria costituzionalmente sancita.
Nella definizione della questione sono attivamente coinvolti il Governo regionale e i parlamentari valdostani, per concordare le modalità d’intervento sulla manovra di bilancio dello Stato in corso di approvazione.