Ludopatia, Irap più salata per le sale gioco che dovranno essere lontano dalle scuole
100 miliardi di fatturato, 4% del PIL nazionale, la 3° industria italiana, 8 milioni di tasse, 12% della spesa delle famiglie italiane, 6.181 locali e agenzie autorizzate, 15 milioni di giocatori abituali, 3 milioni a rischio patologico, circa 800.000 i giocatori già patologici, 5-6 miliardi l’anno necessari per curare i dipendenti dal gioco patologico. Sono questi alcuni dati che descrivono le ludopatie. Per arginare il fenomeno le regioni da tempo stanno correndo ai ripari con strumenti legislativi. In Valle d’Aosta una proposta di legge è stata depositata nei giorni scorsi da Alpe, Pd-Sinistra Vda e M5S.
Gli ultimi numeri sulla Valle d’Aosta parlano di una spesa procapite nel 2012 di 612 euro e 86 centesimi. Le persone prese in carico dal Sert sono passate inoltre dai 4 casi del 2008 ai 48 del 2013.
“In Valle d’Aosta – si legge nella relazione – per ovvie ragioni, non possiamo non fare i conti con la presenza del Casino di Saint-Vincent e con la necessità del suo rilancio economico, con conseguente sviluppo del turismo, ma una Regione deve anche essere attenta al benessere di individui e famiglie. Il gioco deve essere divertimento, svago e non deve pregiudicare il futuro degli individui. La proposta di legge, infatti, punta alla prevenzione e non al proibizionismo”.
La proposta di legge, che inserisce la ludopatia nei livelli essenziali di assistenza, si compone di 15 articoli.
L’iniziativa prevede l’istituzione di un Piano integrato con interventi di prevenzione del rischio di ludopatia mediante iniziative di sensibilizzazione, educazione e informazione; interventi di formazione rivolti a esercenti, operatori dei servizi pubblici, forze dell’ordine ma anche organizzazioni di volontariato; iniziative volte a contenere l’impatto negativo delle attività connesse alla pratica del gioco d’azzardo lecito sul governo del territorio e l’istituzione di un numero. A sovrintendere al piano sarà l’Osservatorio regionale sulla ludopatia stessa, organo di consulenza della Giunta regionale.
Per le sale da gioco – che non potranno essere collocate nel raggio di 500 metri dalle scuole, dai luoghi di culto o di aggregazione giovanile – la proposta prevede l’obbligo di esporre un test di verifica, predisposto dall’Usl, per una rapida autovalutazione del rischio di dipendenza. Inoltre i gestori di locali con Slot machine avranno un Irap maggiorata dello 0,92 per cento per gli esercizi pubblici e commerciali e i circoli privati in cui siano installati apparecchi per il gioco lecito. Analogamente a quanto già fatto in Lombardia la proposta di legge lancia il logo “No slot”.
La proposta di legge non vede la firma di Uvp che sarebbe al lavoro su un secondo testo.