L’Union fa quadrato attorno a Sorbara, la mediazione alle segreterie politiche della maggioranza
Mentre la 'querelle' sul bando per i Servizi agli anziani del Comune di Aosta si inasprisce ogni giorno, ora sono i partiti di maggioranza a farsi i conti in tasca a decidere le strategie da adottare.
Ieri sera il confronto interno è toccato all'Union Valdôtaine, si parla di un 'incontro informale', nel quale però si è decisa la linea da tenere: Mouvement compatto nel sostenere a spada tratta l'assessore Marco Sorbara.
Ma non solo. Indiscrezioni rivelano che la decisione unionista sia stata quella di rimettere la mediazione sul ritiro del bando – scaduto oggi a mezzogiorno – alle Segreterie politiche dei tre movimenti che governano la cità (UV, PD e Stella Alpina, ndr) il che porterebbe alla possibilità che si apra una crisi di maggioranza. Sulle conseguenze di questa decisione unionista bisognerà aspettare sviluppi, perché l'insicurezza regna anche tra i consiglieri stessi: “L'Union è compatta nel sostenere l'assessore Sorbara – ha spiegato Vincenzo Caminiti – e l'incontro di ieri è stato fatto solo per parlare e sostenerci. Noi vorremmo il ritiro del bando, ma sarà difficile senza un trasferimento di risorse maggiore da parte della Regione”. Quindi? “Non credo ci siano grossi margini, o andiamo a casa tutti o non lo so” conclude Caminiti laconico. Sulla paventata crisi non si sbilancia neanche Luca Zuccolotto: “Abbiamo fatto quadrato, tutti uniti e compatti. Caminiti ed io eravamo da subito per tornare indietro sul bando. Ora sicuramente ora è una questione politica, ma l'Union è decisa nella sua linea”.
A complicare ulteriormente il quadro, poi, la decisione del Sindaco Fulvio Centoz di annullare gli impegni di giunta comunale di ieri e di oggi. Riunione di ieri che sarebbe dovuta servire appositamente a 'trattare' sul bando anziani, a controprova che Centoz ha deciso invece di tirare dritto. Scelta confermata dalla Segretaria dem Irene Deval: “Vorrei serietà – spiega – ed io non ho visto motivazioni né giuridiche né politiche per ritirare il bando. Alcuni passaggi, come l'affrontare la questione prima in Commissione non sono stati fatti volutamente, col capitolato poi difeso in Consiglio comunale. La discussione andava affrontata nelle sedi opportune, non in privato”.