Lupo, arriva il “Sì” della III Commissione al Dl
Potrebbe approdare in aula mercoledì 6 novembre il disegno di legge sul lupo. Con il solo voto contrario di Adu Vda, il Dl è stato approvato questa mattina dalla III Commissione consiliare.
Il provvedimento prevede che, previo parere favorevole dell’Ispra, si possa catturare e eventualmente abbattere esemplari di lupo, a “condizione che siano state adottate e monitorate le altre soluzioni alternative e che tali azioni non pregiudichino il mantenimento, in uno stato di conservazione soddisfacente della popolazione”.
Sul Dl continuano intanto ad abbattersi le polemiche. L’ultima in ordine di tempo la solleva il fotografo Stefano Unterthiner.
“Mentre in Regione si discute un progetto di legge che autorizzerebbe l’abbattimento del lupo, ecco il primo caso di bracconaggio (documentato) nella Vallée. Un plauso ai governati di turno: il bracconaggio lo ‘legalizzate’ voi con proposte che non hanno nessuna ambizione di risolvere il ‘problema’ lupo” scrive in un post su Facebook Unterthiner, ricordando il ritrovamento nei giorni scorsi di una lupa uccisa sopra Chatillon.
“Diversi studi mostrano che gli abbattimenti non servono, al contrario accentuano invece la dispersione del canide aumentando la predazione sul bestiame. La prevenzione è l’unica opzione per una gestione durevole, onesta (aggiungerei) e sostenibile del lupo. Ma i politici NON pensano a risolvere i problemi, ma a essere rieletti. Anche quelli valdostani”.
Parole che hanno trovato a stretto giro la replica dell’Assessore all’Ambiente Albert Chatrian.
“La questione lupo in Valle d’Aosta, così come nelle altre due realtà a Statuto Speciale di Trento e di Bolzano, – sottolinea Chatrian -è stata affrontata in maniera seria e strutturata. Dapprima dal Governo regionale che ha proposto un disegno di legge dedicato e ora dalla Commissione consiliare preposta ad esaminarlo. Spiace constatare come il fotografo valdostano Stefano Unthertiner, peraltro da me stimato, riduca la questione a pura demagogia ambientalista citando poi una non precisa prevenzione”.
L’Assessore ricorda, quindi, i concetti cardine che la Regione, per il tramite del Corpo forestale, sta portando avanti: da un lato gli interventi economici a supporto di quegli allevatori che hanno intrapreso interventi di prevenzione (cani da guardania e recinti) dall’altro il monitoraggio costante del territorio e, da ultimo, l’intervento nei casi di esemplari particolarmente pericolosi. Intervento comunque subordinato al parere tecnico dell’Ispra.