L’UVP lancia i “Petits déjeuners” e attacca: “Qualcuno nasconde alleati scomodi nel bagagliaio”

08 Febbraio 2013

La campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche, in programma il 24 e 25 febbraio, entra nel vivo anche in Valle d’Aosta. E in vista del rush finale, l’Union Valdôtaine Progressiste ha deciso d’intensificare i momenti d’incontro con la popolazione (il programma prevede già due comizi al giorno, in diversi comuni della Valle), proponendo dei “Petits déjeuners” mattutini, che si svolgeranno al Café Librairie in piazza Roncas ad Aosta, con associazioni, categorie, gruppi organizzati.

L’iniziativa è stata lanciata ieri dal candidato dell’UVP alla Camera dei deputati, Laurent Viérin. “Si tratta di una formula d’incontro diversa dal solito – ha spiegato in serata al ristorante Aux Routiers di Quart il candidato, durante un comizio – che consente in un ambiente disteso di affrontare e approfondire temi e argomenti su differenti dossier per arricchire e completare il programma politico della nostra lista”.

Un programma politico che ai comizi viene snocciolato nei particolari dallo stesso Viérin, mentre la parte del leone “cappellone”, come in maniera divertita Andrea Rosset ha definito il simbolo dell’UVP, tocca sempre a Luciano Caveri, libero di spaziare senza canovacci predefiniti. “A un certo punto ci siamo accorti che qualcuno ci stava impagliando – ha spiegato ieri l’ex presidente della Regione ai quarteins, tornando sulla scelta di uscire dall’UV – come si fa con gli animali: andavamo al Conseil Fédéral dove tutto era già stato deciso, senza lasciarci nessuna possibilità di movimento”.

Caveri si è poi scagliato sull’alleanza con il PDL. “Dalla cornucopia di Berlusconi non è mai uscito nulla di buono per la Valle d’Aosta. I milioni di euro stanziati per i lavori dell’ospedale non sono altro che il frutto di una suddivisione equa tra tutte le Regioni e non di un’esclusiva riservata alla nostra Regione”. E poi, affonda il colpo sul “solito sgarbo istituzionale: alla firma dell’intesa, a Roma, i due parlamentari valdostani Fosson e Nicco non sono stati invitati”.

Viérin, invece, per par condicio picchia duro su tutti gli avversari: “Noi non abbiamo alleati scomodi nascosti nel bagagliaio (accennando al PDL, ndr) e nemmeno accordi preconfezionati con nemici dell’Autonomia (con riferimento alle recenti dichiarazioni di Bersani, ndr)”.

Quando arriva il momento delle domande, dopo alcuni interventi per rompere il ghiaccio, si alza anche la mano di qualche personaggio noto, come quello di Manuela Bergamasco, consigliere comunale proprio a Quart ed esponente di Valle Virtuosa – “Quali indicazioni date per il voto al Senato? Sui rifiuti, come la pensate?” – e di Bernard Clos, Presidente dell’Associazione Amis des Batailles de Reines, che ha proposto una riflessione sul futuro dei contributi destinati all’agricoltura e al mondo degli allevatori.

Se riguardo alle prime richieste, l’UVP ammicca in maniera neanche troppo velata ad Alpe e a Valle Virtuosa, sulla seconda Caveri non ha perso l’occasione per lanciare un’altra frecciata: “La questione è molto complessa, e non basta avere un amico Ministro per risolverla (accennando al Presidente di Caseus Montanus, Gerardo Beneyton, e al Ministro dell’Agricoltura Mario Catania, ndr): il meccanismo dei soldi europei che rimangono a Roma non è più ammissibile e deve cambiare. Anche per questo motivo vogliamo andare a Montecitorio senza avere le mani legate, liberi di agire per il bene della Valle d’Aosta”. 

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