Macroregione alpina, firmato a Grenoble l’accordo

19 Ottobre 2013

La macroregione alpina comincia a muovere i primi passi. Ieri, venerdì 18 ottobre, a Grenoble, la Valle d’Aosta, rappresentata dal Presidente della Regione, Augusto Rollandin, assieme agli altri rappresentanti delle Regioni e dei sette Stati interessati – oltre all’Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Liechtenstein e Slovenia -, ha firmato la risoluzione politica per richiedere l’adozione della Strategia dell’Unione europea per la regione alpina, uno strumento di coordinamento delle politiche e dei fondi nazionali e europei per garantirne la crescita e lo sviluppo sostenibile.

Nel documento, i firmatari esprimono la loro comune volontà di sostenere l’iniziativa, raccomandando al Consiglio europeo di approvarla e, successivamente, di richiedere alla Commissione europea di avviare il processo di elaborazione della Strategia e del Piano d’Azione, in modo che questi testi vengano adottati durante la Presidenza italiana del Consiglio europeo nel 2014.

“Vogliamo che questa cerniera che stiamo creando attorno alle Alpi – ha sottolineato Rollandin – questa unione dei territori alpini, sia anche in grado di vigilare sul rispetto delle minoranze, e di valorizzarne il ruolo, e sappia proporre delle regole per lo sviluppo di quelle aree che se ieri erano svantaggiate possano diventare domani punti di riferimento e motori di un nuovo sviluppo nel cuore dell’Europa. Ma la nostra deve essere anche una vera e propria catena di solidarietà, di sussidiarietà e di cooperazione,che valorizzi le specificità per mantenere le Alpi vive e popolate, offrendo a questi territori nuove opportunità di sviluppo e di occupazione.”

Il processo di costruzione della strategia macroregionale alpina è stato avviato dalle Regioni a Bad Ragaz in Svizzera il 29 giugno 2012. Nei mesi successivi l’iniziativa ha raccolto il sostegno dei Governi degli Stati alpini. Lo stesso Parlamento europeo, con una risoluzione approvata il 23 maggio 2013, si era detto favorevole alla strategia alpina, definendola un valore aggiunto per l’intera Unione europea e approvando l’approccio bottom-up adottato dalle Regioni, che avevano ripetutamente espresso il desiderio di affrontare in modo efficace le sfide comuni.

Cosa contiene l’accordo
Il documento propone che la Strategia si orienti su tre direttrici: garantire una crescita sostenibile e promuovere la piena occupazione, la competitività e l’innovazione attraverso il consolidamento e la diversificazione delle attività economiche specifiche, al fine di rafforzare la solidarietà tra le zone di montagna e le aree urbane; promuovere uno sviluppo territoriale basato su una politica di mobilità che rispetti l’ambiente, rafforzando la cooperazione universitaria e lo sviluppo di servizi e infrastrutture di trasporto e di comunicazione e valorizzare una gestione sostenibile delle risorse energetiche, naturali e culturali, nonché tutelare l’ambiente attraverso la conservazione della biodiversità e delle aree naturali.
I firmatari propongono infine un modello di governance della Strategia che assicuri che essa si realizzi mediante il ricorso a diversi programmi e strumenti che organizzino e definiscano le azioni degli Stati membri e delle Regioni Alpine, compresa la cooperazione transfrontaliera e transnazionale. Si sottolinea poi la necessità di coinvolgere tutti i soggetti interessati nella definizione degli obiettivi e nell’attuazione dei progetti selezionati, in questo, anche mobilitando le autorità regionali, nazionali e locali, nonché le istituzioni esistenti e le organizzazioni della società civile. Questo soprattutto per garantire l’attuazione di ogni azione al livello appropriato, sotto il coordinamento strategico e generale della Commissione europea.

 

 

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