Mensa scolastica: è lite fra i comuni di Saint-Pierre e Saint-Nicolas
E’ lite fra Saint-Nicolas e Saint-Pierre. A scatenarla è la scelta dell’Amministrazione comunale guidata da Daniela Lale-Demoz di non rinnovare la convenzione con il Comune di Saint-Nicolas per il servizio di refezione scolastica a favore degli alunni residenti nelle località alte del Comune di Saint-Pierre.
“Una decisione che va decisamente contro quei principi di sostegno a chi vive in montagna” commenta imbufalito il primo cittadino di Saint-Nicolas, Davide Sapinet.
La delibera varata in serata dal Consiglio comunale arriva dopo la scelta dei due comuni di associarsi con amministrazioni diverse della Grand Paradis: da una parte Arvier, Avise e Valgrisenche per Saint-Nicolas, dall’altra Sarre per Saint-Pierre.
“La legge regionale 6/2014 sulle associazioni fra comuni tratta solamente i servizi comunali e non i servizi scolastici e sono tanti i casi dove i servizi comunali e quelli scolastici non corrispondono, come ad esempio ad Allein dove i bambini residenti in paese continueranno a frequentare le scuole di Doues anche se Allein assocerà i suoi servizi con Gignod” spiega il primo cittadino di Saint-Nicolas. “Il dispiacere più grande è questa mancanza di volontà nel collaborare, linea amministrativa che avrà grosse ripercussioni sulle famiglie interessate, famiglie che potranno continuare ad iscrivere i bimbi presso la nostra scuola ma sostenendo tutte le spese. Questa è la cosa più grave, soprattutto in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo” aggiunge Sapinet.
Accuse che vengono rispedite al mittente dal primo cittadino di Saint-Pierre. “Mi sembra una polemica strumentale” dice Daniela Lale-Demoz “ Se avessimo veramente voluto nuocere alle famiglie avremmo potuto togliere l’ambito ottimale scolastico obbligando i residenti nelle frazioni alte a usufruire dei servizi scolastici di Saint-Pierre”. Il primo cittadino si dice incredula della presa di posizione del sindaco di Saint-Nicolas “Nell’ottobre scorso sono stati loro a decidere, forse con leggerezza, di costituire l’ambito ottimale con Arvier, Valgrisenche e Avise, dimenticandosi della forte interconnessione fra i nostri comuni”. Il sindaco ricorda quindi altre convenzioni in essere come quella dello sgombero neve, dell’alimentazione della parte alta dell’acquedotto o ancora del servizio di taxi bus. “Non possono tenere il piede in due scarpe. Con Sarre andremo a costituire un Ufficio scolastico associato, diventa quindi antieconomico continuare la convenzione con Saint-Nicolas”. Il primo cittadino ricorda inoltre come anche per la decina di bambini iscritti nelle scuole di Aosta il Comune non abbia in essere alcuna convenzione. “Si pagano la mensa a prezzo pieno, non possiamo quindi avere cittadini di serie A e cittadini di serie B. A Saint-Pierre facciamo pagare la stessa tariffa ai residenti e non residenti, Saint-Nicolas faccia la stessa cosa” continua Lale-Demoz.
In mezzo ai due litiganti ci sono gli 8 bambini, residenti nelle frazioni alte di Saint-Pierre che frequentano la scuola dell’infanzia e della primaria a Saint-Nicolas. “Per l’ennesima volta, da tre anni a questa parte – spiega Massimiliano Scotti, referente dei genitori – il Comune di Saint-Pierre delibera senza provare a trovare una soluzione con i genitori che vengono informati solo a cose fatte, come sempre il dialogo non esiste”. Gli abitanti delle frazioni alte, molti gestori di attività turistiche, si sentono abbandonati dall’Amministrazione. “Basterebbe un po’ di buon senso, i bambini non possono sempre essere messi in mezzo a scelte politiche incomprensibili. Non è pensabile che i nostri figli, dai 1600 metri, scendano ogni giorno, facendosi 20 km, fino alle scuole di Saint-Pierre quando il pulmino passa di fronte alle scuole di Saint-Nicolas, soprattutto in inverno quando le strade sono sporche” aggiunge Scotti. A preoccupare i genitori è anche il futuro del servizio di taxi-bus, garantito ancora per il prossimo anno scolastico, e poi chissà.