Montfleury, in Consiglio ad Aosta è bufera. Tensione tra Marzi e Girasole, le scorie del Ribaltone

26 Ottobre 2017

Spinosa, annosa, difficile, intricata, la vicenda della gestione di Montfleury, prorogata con una nuova concessione alla Aosta Calcio 511 Asd – attuale gestore – a fine settembre, getta lo scompiglio in Consiglio comunale ad Aosta.

Nell'occhio del ciclone la delibera di proroga che prevede canoni calmierati per sei mesi l'anno, quelli invernali, che passano così da 500 euro mensili a 100, ma anche la proroga stessa che arriva al 2018 ma con facoltà fino al 2019. Ed in mezzo alla bufera c'è l'assessore comunale al Bilancio Carlo Marzi, sul quale non sono la minoranza ha riversato i suoi strali.

L'opposizione usa il pugno duro, e chiede di revocare la delibera, mettere l'impianto a bando di gara e far rispettare le tariffe. Andrea Manfrin, Lega, parte all'attacco: “L'amministrazione cala le braghe, concorda con le proposte del gestore, va di proroga in proroga, abbassa il canone a 100 euro al mese per sei mesi, concede un cambio di bollitore scalato dai canoni nonostante il gestore sia moroso. Gestore che si accolla spese straordinarie per un massimo di 1000 euro, poi paga il Comune”. La minoranza è compatta e smonta il tema in ogni declinazione possibile.

Ma è il “fuoco amico”, anche oggi, a colpire Marzi. O meglio, il riflesso ancora lungo del Ribaltone regionale, e la spaccatura tra chi è rimasto in Stella Alpina e chi è andato in Epav, con tutte le conseguenti polemiche e le ipotesi di rimpasto su Aosta, nei mesi. Quindi, a provare ad impallinare Marzi, voterà anche a favore della mozione assieme alla minoranza, è proprio il Capogruppo Epav Luca Girasole: “Sono tre anni e mezzo di proroghe, Marzi è l'assessore alle proroghe. Questa delibera è inaccettabile, per 4 anni non si mette a bando Montfleury. L'assessore ritiri la delibera e metta a bando la struttura che alla riconsegna deve essere in perfetto stato e si risolva una volta per tutte questo problema, che ha già portato alla chiusura del torneo Claudesport”.

Assessore Carlo Marzi che difende il suo operato: “Se qualcuno vuole far passare il paradigma che ci siano simpatie tra il gestore della struttura – il mai citato Gianluca Fea – ed il Comune in questa delibera si capisce che così non è. A quel signore non vanno bene alcune cose e a noi non vanno bene alcune cose che dice lui, dietro c'è tutta la mediazione possibile per tenere la struttura aperta. Questo era il mandato principale e sto facendo di tutto per tenere aperto l'unico impianto di calcio a 5, non costruito con denari pubblici, che insiste sul terreno comunale, con una mediazione va a nostro vantaggio e non del gestore”.

Dopo tre ore di discussione la mozione viene cassata – saranno 10 i voti a favore del ritiro della delibero, i 9 di minoranza più Girasole e 17 gli astenuti – ma la sensazione è, visto il nervosismo tangibile in aula, che su Carlo Marzi il gruppo Epav non abbia ancora finito di fare i conti.

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