Montfleury, prorogata la concessione fino al 2018. Ma d’inverno l’affitto scende a 100 euro al mese
La notizia è che l'impianto per il calcio a 5 di Montfleury resterà aperto e proseguirà nelle sue attività. A gestirlo – la decisione arriva da una delibera della giunta comunale di Aosta di questa mattina – sarà ancora l'attuale concessionaria, l'Associazione Aosta Calcio 511 Asd, fino al 30 settembre 2018 e, si legge in delibera, “con facoltà di proroga fino al 31 luglio 2019”.
Cambiano, però, in maniera sostanziale i termini stessi della gestione a partire – argomento assai discusso, sia in Consiglio comunale che nelle Commissioni del Capoluogo – dal canone di affitto. I contestati 500 euro mensili che l'Aosta Calcio 511 versava al Comune di Aosta, da molti considerati cifra troppo esigua, restano tali ma solamente per i mesi più “miti” dell'anno, ovvero aprile, maggio, giugno, luglio, agosto e settembre. Nei restanti – ottobre, novembre, dicembre, gennaio, febbraio e marzo – la cifra scende come le temperature, cioè verticalmente, fino a 100 euro al mese.
Alle spalle della decisione – dopo diversi faccia a faccia tra amministrazione e concessionari – c'è stato l'accordo sulle spese di manutenzione straordinaria, che qualche scintilla avevano già creato in I^ Commissione consiliare lo scorso 3 maggio, con Gianluca Fea a far notare che “noi paghiamo un affitto e ci occupiamo anche di fare i lavori di manutenzione e di pagarli”.
Incongruenza che le parti hanno cercato di superare come spiega l'assessore comunale alle Finanze, ma con delega anche allo Sport, Carlo Marzi: “Il Comune si è assunto delle responsabilità rilevanti per tenere aperto l'unico impianto di calcio a 5, ci è stato chiesto da tutti. Bisogna anche dire che ora il concessionario si assume gli oneri di occuparsi della manutenzione straordinaria e di sanare una serie di situazioni che hanno creato problemi”.
Lavori di manutenzione misurabili, con ogni intervento – valutato assieme al Comune – che costerà all'Aosta Calcio 511 un massimo di mille euro “che non competerebbero al concessionario – spiega ancora Marzi – che però previ accordi, facendo richiesta al Comune e dopo una valutazione nostra – può intervenire”. Comune che, a detta di Marzi, è soddisfatto dal momento che, spiega ancora l'assessore, “l'obiettivo primario era tenere aperta la struttura, ed il Comune si è ampiamente tutelato. Essendo impianto da sistemare gli oneri rimangono in capo al concessionario, i costi degli interventi non ci avrebbero permesso di tenerlo aperto”. Oneri tra i quali corre l'obbligo, per l'associazione Aosta Calcio 511, di presentare entro il 30 giugno 2018 il Certificato di Prevenzione Incendi, pena il dover versare nelle casse di piazza Chanoux 30mila euro tondi tondi.
La domanda che ci si pone, visto che il Comune riapre una struttura di fatto senza alcun esborso, quale sia la convenienza per Fea & soci nell'accollarsi la manutenzione ordinaria, a fronte di uno sconto di 400 euro al mese per sei mesi l'anno. A maggior ragione dal momento che la nuova concessione chiede all'Aosta Calcio 511 di farsi carico della sostituzione del bollitore per la produzione di acqua calda, ormai desueto e fonte di tante critiche alla struttura. L'acqua sarà quindi calda ma il bollitore – si parla di oltre diecimila euro – sarà di certo “salato”.
La spiegazione la dà lo stesso concessionario Gianluca Fea: “Visto che il Comune ci fa pagare il canone non volevamo pagarci anche le spese straordinarie. Se dobbiamo spendere 10mila euro per cambiare caldaia non lo facciamo: anche perché la nostra è una 'concessione-ponte' che porterà al bando di gara per la gestione del prossimo anno. Per arrivare fino a settembre 2018 e per non chiudere il centro abbiamo accettato di pagare i lavori straordinari necessari, visto che il Comune è senza soldi”.
Una mossa conveniente? Fea non si scompone e qualche frecciata alle varie amministrazioni di Aosta le scocca: “Se andiamo a vedere – chiosa – ci si dimentica che quello è l'unico centro in Valle che non è mai costato neanche un euro o una lira pubblica, né per la costruzione né per la gestione. Siamo sempre stati in perdita per tutta una serie di comportamenti scorretti del Comune, anche in passato, e questo di certo non è un contratto conveniente. Pareggiamo i conti perché, con tante squadre giovanili, almeno abbiamo un campo per i nostri allenamenti, che in estate, senza spese di riscaldamento almeno facciamo a costo zero. In inverno un'ora di uso di Montfleury ci costa minimo 35 euro l'ora. Se mandassimo i nostri ragazzi in altre strutture o palestre dovremmo comunque spendere lì. Senza contare che nelle palestre comunali non si paga sotto 16 anni, mentre noi sì perché ci dobbiamo pagare le spese di riscaldamento”.
Insomma, chiude Fea, “Siamo soddisfatti perché garantiamo agli appassionati una struttura funzionante in attesa della riqualificazione di tutta l'area” in progetto col finanziamento dell'ormai noto 'bando periferie' di renziana memoria.
Non vuole cavalcare invece la polemica Andrea Valenti che quasi tre mesi fa ha chiuso l'ultraventennale esperienza del campionato Claudesport di calcio a 5, anche se i problemi strutturali di Montfleury – ed in particolare quelli legati all'acqua calda – hanno pesato sulla sua decisione: “Se questa nuova concessione servirà a qualcosa – il suo commento – sono contento per chi gioca. Tutto ciò però conferma che il problema dell'acqua calda quindi esisteva, e ho sempre ho detto che avrei continuato ad organizzare il torneo solamente se avessi avuto garanzie sulle strutture di Montfleury e Aymavilles.Visto che ero stanco ne ho approfittato per chiudere l'esperienza, ma quelle garanzie non erano mai arrivate”.