Mozione contro Fosson, per le segreterie politiche “le priorità sono altre”
Le dichiarazioni della Lega prima – “non siamo disponibili a nuovi ribaltoni” – e la lunga riunione di maggioranza dopo, sembrano aver rasserenato gli animi in piazza Deffeyes. “Tutto a posto” diceva questa mattina il Presidente della Regione, Antonio Fosson, ai cronisti incontrati nei corridoi di “palazzo”.
Sulla carta, i numeri per mandare al bersaglio la mozione presentata da dieci consiglieri di Lega Vda, Mouv’ (Cognetta e Gerandin) e da Claudio Restano, non ci sono. E il diretto interessato non pare assolutamente interessato a passi indietro, tanto più che proprio ieri davanti alla sua maggioranza ha confermato la volontà di proseguire, promettendo un cambio di passo.
Se nella riunione dei 18, almeno ufficialmente non si è parlato di dimissioni, a tenere banco sono state le dichiarazioni che Fosson ha rilasciato agli organi di stampa. Quel “so che i miei mi vogliono farmi le scarpe” non è piaciuto ai compagni di governo. E non tanto perché la dichiarazione non contenga un fondo di verità, ma perché i panni sporchi, da sempre, si lavano in casa.
Con la stessa logica, l’argomento dimissioni è finito nel dimenticatoio nella riunione successiva, una maggioranza allargata alle segreterie di partito.
“Abbiamo più che altro fatto il punto sulle diverse tematiche per capire come proseguire” spiega il Presidente del Leone Rampante Erik Lavevaz “Non è una mozione con dieci firme della minoranza a fare cambiare le prospettive di questa maggioranza. Da parte nostra diamo piena fiducia al Presidente Fosson perché c’è necessità di un minimo di stabilità. Le priorità in questo momento sono altre”.
A cominciare dalle prossime elezioni comunali. “Capisco tutte le tematiche trattate in questo momento ma la priorità sono la riforme che riguardano i comuni” sottolinea il segretario di Stella Alpina Carlo Marzi “Fra sette mesi si va al voto e il territorio attende delle risposte”.
Posizione condivisa dal presidente Lavevaz che, ricordando l’ultimatum di Rete Civica sulla riforma istituzionale, ribadisce: “Bisognerà trovare un punto di accordo, l’impegno che chiedono è complicato, non ci tiriamo indietro, ma le tempistiche che chiedono sono troppo strette”.