Nasce Vda Libra: “Bisogna risolvere un’emergenza politico mafiosa”

10 Gennaio 2020

Vicini alla Lega perché, come dice Roberto Cognetta, “adesso bisogna risolvere un’emergenza politico mafiosa” e questo prevarrebbe su qualsiasi questione di livello nazionale. Vicini tanto da pensare a qualche forma di collaborazione con la formazione di Matteo Salvini per le prossime elezioni comunali ad Aosta, “sempre nel caso che non ci sia un commissariamento del Comune per mafia”. Nessuna rottura con Mouv, almeno a detta del neo coordinatore Mauro Caniggia Nicolotti: “Lunga vita a Mouv, continuino con la loro strada, noi andiamo avanti con il nostro progetto”.

Tuttavia, Valle d’Aosta Libra, dopo la nascita come gruppo in Consiglio Valle, che vede assieme a Cognetta anche Stefano Ferrero, si candida ad ampliare ulteriormente la già vasta offerta politica regionale, diventando partito. Caniggia Nicolotti sarà il primo coordinatore di una formazione che vede la partecipazione di “diverse decine di persone” e che nel futuro prossimo si riunirà in assemblea per darsi una struttura.

Il nome richiama un vecchio slogan indipendentista e, a sentire il neo coordinatore, non scarta a priori neanche soluzioni di questo tipo: “Non pensiamo certo ad una Valle d’Aosta stato, ma la possibilità in Europa di regioni nuove e diverse dagli Stati tradizionali, che abbiano un’attinenza identitaria e territoriale tra loro, è sicuramente un tema che può essere messo in discussione, anche se si tratta di esigenze che devono arrivare dal basso”.

Ci siamo ispirati da quella scritta che appariva sulle rocce, ben evidente, un po’ di anni fa – aggiunge Ferrero – è un richiamo un po’ rivoluzionario, un po’ romantico e in questo ci ritroviamo, perché siamo rivoluzionari moderati”. “Libera da che cosa? – continua, interrogandosi retoricamente – Libera da padri, da padroni o da padrini: i padri illustri li abbiamo visti in Uv, Uvp e Stella Alpina e abbiamo visto che fine hanno fatto”. La categoria dei padroni è idealmente rappresentata da quei “movimenti che hanno referenti nazionali che vengono e decidono liste, candidati e assessori”. Infine, i padrini: “Perché abbiamo visto che i padrini esistono e i voti dei padrini a noi non interessano”.

Nel nostro statuto – specifica perciò il consigliere regionale – inseriremo una clausola che impedisce di aderire a chi ha reati contro la Pubblica amministrazione, reati di criminalità organizzata, ma anche che riguardano danni erariali”. Poi attacca Rete Civica: “Chi strombazza a destra e a manca di commissioni antimafia e poi continua a sostenere il governo regionale per noi non merita attenzione”.

Infine, Cognetta ha ripercorso il cammino, lungo almeno dieci anni, che l’ha visto al fianco di Ferrero, dall’associazione Libero Pensiero legata agli Amici di Beppe Grillo, al Movimento 5 Stelle, fino a Mouv e ora a quest’ultima formazione. Si nota qui un’evoluzione dalla retorica da quell”“uno vale uno” e dal limite dei due mandati tipici del 5 Stelle, in una direzione per certi versi alternativa: “Per combattere il sistema bisogna conoscerlo bene, parlare la lingua di quel sistema, conoscerne le regole non scritte – afferma – entrarci dentro e capire cosa vuol dire un sistema di potere. Spesso chi sta fuori non capisce cosa accade”.

Exit mobile version