‘Ndrangheta, dopo Geenna pressing dell’M5S sulla separazione Presidente-Prefetto
Quando è ancora fresco l’inchiostro delle motivazioni della sentenza del processo “Geenna”, il MoVimento 5Stelle, richiamando le valutazioni dei giudici sul condizionamento della politica regionale da parte della ‘ndrangheta, torna alla carica sulla necessità di separare le funzioni prefettizie dalla carica di Presidente della Regione. Lo fa con un video, diffuso sui social, in cui il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra e la deputata della Valle d’Aosta Elisa Tripodi riprendono i principali passaggi delle 458 pagine sulle condanne nei confronti dei componenti della “locale” di Aosta e dei concorrenti esterni.
“Lo dicono dei giudici che la mafia vuole occupare i posti alti delle istituzioni democratiche della Valle d’Aosta. – esclama Tripodi – Questo è un attacco della criminalità alla democrazia”. Per la rappresentante grillina alla Camera, che evoca anche l’inchiesta Egomnia (non ancora chiusa) sulle elezioni regionali 2018, la coincidenza tra funzioni esecutive e prefettizie “è un qualcosa che ci arriva dal 1945, da un decreto luogotenenziale, ma la società va avanti, cambia, muta. E così devono cambiare anche le sue forme istituzionali, le sue forme di garanzia per i cittadini. Di garanzia di sicurezza per gli stessi cittadini, ma anche per lo stesso territorio ”.
Tripodi, in un “appello che faccio anche alla comunità”, chiede “di stringersi anche attorno a me, anche attorno ai consiglieri regionali, e di cercare assieme una soluzione legislativa, una soluzione che però porti alla separazione di queste due cariche”. Il presidente Morra ricorda quindi la risoluzione depositata dalla collega, al fine di “evitare conflitti d’interesse che già di per sé sarebbero gravissimi, ma se poi ci si aggiunge l’ipotesi che il Presidente della Regione, nonché prefetto sia in qualche modo controllato dalla ‘ndrangheta, l’ipotesi diventa avvilente”.
Nel video, il rappresentante pentastellato cita anche le parole al riguardo di Massimiliano Atelli, procuratore regionale della Corte dei Conti, secondo il quale ““sarebbe il caso di considerare l’opportunità di separare le due cariche”. “Per quanto vi sia stato un drastico calo della spesa pubblica regionale in Val d’Aosta, – conclude Morra – per cui si è passati dagli anni pre-crisi 2008-2009, da un miliardo e 600milioni di euro di spesa della Regione a circa 900milioni euro poco più, pur tuttavia se questi soldi vengono gestiti da uomini che hanno avuto voti attraverso la presenza incisiva, brutale delle ‘ndrine valdostane, beh allora calma, ragioniamoci”.