Nel carcere di Brissogne mancano venti agenti di Polizia penitenziaria
Al carcere di Brissogne mancano venti unità di Polizia penitenziaria. A dirlo ieri alla Camera, in replica ad un question time del deputato valdostano Franco Manes, il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
“In Valle d’Aosta abbiamo, effettivamente, ereditato un problema di carenza di personale impiegato – ha spiegato il guardasigilli –, e su un organico previsto di 149 unità ne risultano presenti 129, con una scopertura quindi di 20 unità in diversi ruoli”.
Manes, illustrando l’interrogazione, ha detto: “Delle 16 unità di personale previste nel comparto funzioni centrali, attualmente ve ne sono solamente tre, tra cui un educatore, un contabile di area II e un assistente amministrativo di area II, ossia personale non laureato”.
Non solo: “Secondo le notizie riportate dalla stampa, al termine del 183° corso per allievi della polizia penitenziaria, 1.704 nuovi agenti entreranno in servizio a livello nazionale, e 17 di questi saranno assegnati alla casa circondariale valdostana” e che “a settembre 2024 dovrebbero essere assegnati due nuovi educatori”.
“Nonostante questi sviluppi – ha proseguito il Deputato –, il settore socio- sanitario rimane carente, considerando che l’80-90 per cento dei detenuti presenti ha dipendenze da droga, farmaci e alcol, e che manca una figura stabile di psicologo appartenente all’azienda sanitaria locale nella struttura”, il tutto sottolineando “la carenza strutturale di funzionari contabili e di agenti di polizia”, e che “la struttura ha perso 13 agenti per trasferimento ordinario e ne ha ricevuti 16, di cui quattro donne, tutti però di nuova assunzione e quindi privi di esperienza”.
Per Manes, però, “la situazione più delicata riguarda i funzionari contabili, poiché è necessaria un’adeguata gestione contabile in vista del ‘Piano di azione triennale di cassa ammende’ per la Valle d’Aosta e del protocollo del Ministero competente con la Regione”.
Manes ha chiesto quindi maggiori risorse di personale aggiuntivo: “La criticità maggiore è data dall’isolamento dell’istituto e dalla logistica non ottimale, che rendono la sede poco appetibile a causa dell’alto costo della vita in Valle d’Aosta.”
Un concorso per gli ispettori
“Per quanto riguarda gli ispettori, è stato bandito un concorso e, al suo esito, si provvederà ad adeguare il numero di risorse alle carenze dell’istituto”, ha replicato il ministro Nordio spiegando che “sarebbe opportuno studiare in futuro degli incentivi per rendere più appetibili le sedi lavorative considerate più disagiate o costose”.
“È palese che la condizione della casa circondariale valdostana rende improcrastinabile mettere in atto ulteriori misure per incentivare il personale qualificato a scegliere tale struttura – ha detto in risposta Manes –. Un problema che evidenzia come spesso le amministrazioni statali tendono ad abbandonare le aree più periferiche e marginali dal punto di vista dei servizi e delle infrastrutture. Mi auguro e sono sicuro, signor Ministro, che le rassicurazioni fornite oggi troveranno con urgenza concreta attuazione”.