“Non è andato tutto bene”, presidio davanti all’USL per “una sanità pubblica e di qualità”

25 Luglio 2020

“Non è andato tutto bene”. E’ questo slogan scelto da Potere al Popolo pernon dimenticare quello che è successo in questi mesi e continuare a sollevare il dibattito sulle carenze della nostra sanità pubblica, che con il Covid-19 sono esplose all’ennesima potenza”.

Un richiamo che diventerà manifestazione martedì 28 luglio, alle ore 12, grazie ad un presidio davanti all’USL di Via Guido Rey, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza che comporta la presenza del Covid-19, per “difendere la salute e pretendere una Sanità pubblica e di qualità”.

Secondo Potere al Popolo “non è andato tutto bene e non basterà un prefabbricato nel piazzale dell’ospedale per coprire le macerie del sistema sanitario regionale o un bonus di qualche euro al personale per riparare ai danni. Lo choc è stato troppo grande, le vittime tante e le risposte da parte della classe politica dirigente troppo poche. Mai come oggi, davanti al questa pandemia, la Sanità regionale ha dimostrato il proprio fallimento nel garantire la salute di tutti. Il Covid-19 non ha fatto che acutizzare i sintomi di una politica sanitaria malata, basata su scellerate privatizzazioni ed esternalizzazioni di servizi pubblici essenziali quali la salute e il benessere sociale”.

A sostegno delle accuse, Potere al Popolo ricorda che sono venute a galla “gravi lacune in ambito di tutele della sicurezza e salute dei lavoratori del comparto sanitario sia ospedaliero che territoriale. Fatti eclatanti, come le dimissioni in blocco dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dell’Azienda USL e numerosi esposti in magistratura, ne sono la testimonianza. Le carenze di organico, la negazione di diritti fondamentali e la mancanza di dispositivi di protezione individuale hanno reso ancora più rischioso il lavoro”.

Dunque, la proposta di Potere al Popolo sarebbe di “predisporre immediatamente un piano di investimenti e di assunzioni di personale ponendo fine al precariato e al ricatto dei lavoratori.  Ora più che mai è necessario porre fine ai finanziamenti alla sanità privata, alle esternalizzazioni e ai contratti precari”.

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